Comunicato Stampa Letto 2898  |    Stampa articolo

Contro il decreto Gelmini.

Bruno Pascuzzo
Foto © Acri In Rete
Il decreto Gelmini, che stabilisce tagli nel mondo scolastico, è legge. Con 162 voti a favore e 134 contrari è stato approvato dal Senato.
Il Ministro Gelmini, subito dopo l'approvazione, ha dichiarato: "Si cambia. Si torna alla serietà del merito e dell'educazione. Provvedimenti come il voto in condotta contro il bullismo, l'introduzione dell'Educazione Civica, il contenimento del costo dei libri, l'introduzione del maestro unico, sono condivisi dalla gran parte degli italiani".
Secondo il Ministro, quindi, questa riforma darà alla scuola pubblica italiana un nuovo slancio di serietà, come se fino ad oggi il lavoro di migliaia di docenti fosse stato improntato alla non serietà.
Il Governo della Destra massacra la scuola pubblica italiana con forti tagli, in funzione, soprattutto, di un risparmio di spesa da ottenere ad ogni costo con tagli contabilizzati in circa 8 miliardi di euro. Come si può pensare di mantenere, almeno, gli stessi standard in termini di servizi e di qualità della scuola se invece di investire si risparmia, o meglio si taglia?
Con il ritorno al maestro unico, la riduzione del tempo prolungato, la diminuzione delle ore di sostegno per gli alunni diversamente abili, l'aumento del numero degli scolari per classe, la riduzione del tempo scolastico a 24 ore settimanali, l'abolizione del doppio maestro, verrà prodotta una drastica riduzione della qualità didattico-pedagogica. La legge appena approvata determina un arretramento qualitativo del sistema scolastico, privando la scuola pubblica statale del contributo di tanti docenti specializzati. Tutto ciò non è altro che il progetto di dismissione della pubblica istruzione e lo si evince chiaramente dal fatto che venga data alle istituzioni scolastiche la possibilità di trasformarsi in fondazioni, con tutto ciò che questo comporterà.
Per contrastare questa legge è necessario sviluppare anche ad Acri una più ampia mobilitazione che coinvolga il personale delle scuole, studenti, genitori, associazioni, sindacati e quanti si sentono di contribuire nella difesa del diritto al lavoro ed all'istruzione e d al rilancio della scuola pubblica.

PUBBLICATO 29/10/2008

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