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Omicidio Pietremarine: dopo un mese nulla di fatto!

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
E’ già trascorso un mese dal terribile delitto di Pietremarine. L’efferato fatto di sangue, in cui rimase vittima Natale Sposato, non ha, però, ancora un responsabile. Le indagini dei carabinieri di Acri e di Rende non sono affatto chiuse. In trenta giorni, però, perquisizioni ed interrogatori non hanno sortito effetti positivi. L’omicida o i killer del trentacinquenne sono ancora liberi mentre i familiari invocano giustizia. Eppure all’inizio sembrava un delitto di facile soluzione.
Maturato nella vita privata dell’uomo o negli ambienti della microcriminalità. Dopo sessanta giorni, invece, si sa solo che Sposato è stato freddato da un solo colpo partito da un fucile da caccia. Le modalità del delitto fecero subito pensare ad un vero e proprio agguato mortale. Che da queste parti rappresenta una grave novità. Natale Sposato, 35 anni, celibe, disoccupato, incensurato, lo aspettavano nei pressi della sua abitazione. Era da poco passata la mezzanotte di sabato 27 settembre. Località Pietremarine, poco fuori il centro abitato in direzione nord, a ridosso del Parco Crista. Qui fa bella mostra un gruppetto di case isolate, occupate principalmente da gente dedita all’agricoltura ed alla pastorizia. Sposato arriva con la sua Apecar che parcheggia a pochi metri dall’abitazione. Spegne il motore, scende dall’abitacolo ed apre la porta di casa. Fa pochi passi e viene freddato davanti gli occhi della mamma. L’esame autoptico rivelerà che è stato colpito da due bossoli.
Uno alla gamba, l’altro alla spalla all’altezza dei polmoni. Da qui la deduzione degli inquirenti che, quello che si rivelerà poi il suo assassino, in effetti voleva solo intimidire Sposato colpendolo alle gambe, quindi il secondo colpo mortale quando l’uomo si era accasciato per il dolore. Una intimidazione finita in tragedia, quindi?
La comunità acrese è convinta di ciò. Anche perché Sposato, sebbene non avesse un lavoro fisso e vivesse di espedienti, non era certo una persona cattiva né un delinquente. Purtroppo nessuno ha visto né sentito nulla ma soprattutto nessuno, che potrebbe sapere, parla. E la soluzione del caso appare ancora lontana.

PUBBLICATO 27/10/2008

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