Proprio nella chiesa in cui ha svolto per alcuni mesi il lavoro di “factotum”, è stato rivolto l’ultimo saluto a Natale Sposato, l’uomo ucciso a fucilate nella notte tra sabato e domenica scorsi. Folla commossa e in silenzio sia fuori che all’interno della S.S.Annunziata. Accanto al feretro il papà Eugenio e la mamma Rosa, ancora sotto schok, i fratelli Domenico, Massimo, Delia e Maria. E poi amici e semplici conoscenti a sottolineare che Natalauzzu, sebbene non fosse uno stinco di Santo, era voluto bene da molti. Perché proprio tutti non gli negavano mai una sigaretta o qualche euro. Don Luigi Basile, parroco dell’omelia, lo conosceva bene. Lo ha voluto fortemente accanto a lui per distoglierlo da cattive amicizie e da una vita tutt’altro che esemplare.
Ma Nataluzzu - Lupin, il furto lo aveva nel dna e quando vedeva l’offertorio pieno metteva a segno i suoi colpi. Una vita difficile e sfortunata, dice Don Luigi, ma non un cattivo o un delinquente. Natale non andava d’accordo con il lavoro e per questo si rendeva autore spesso di piccoli furti i cui ricavi gli servivano per le sigarette, i video giochi e per la benzina della sua nuova Apecar. Anche ieri gli interrogativi si rincorrevano. Chi ha potuto uccidere con tanta ferocia? Sul fronte delle indagini non ci sono novità di rilievo. I carabinieri di Acri, coordinati, da quelli di Rende, stanno lavorando 24 ore su 24 ma dai sopralluoghi effettuati e dagli interrogativi non sono emersi particolari che possano far giungere alla soluzione del giallo.
Gli inquirenti non tralasciano nulla ma non credono alla pista passionale. Piuttosto si pensa ad gesto folle di qualcuno preso di mira da Lupin ed esasperato dei suoi furti. Ma il movente del fatto di sangue potrebbe nascondersi anche in qualche attività illecita intrapresa dall’uomo di recente. Intanto per oggi è prevista la relazione del medico legale che dirà con esattezza con quanti colpi è stato ucciso Natale Sposato morto sul colpo per emorragia polmonare.