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ACRI. Reclamano stipendio e lavoro.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
E’ vero che siamo appena a fine agosto,ma per qualcuno il riposo forzato è tutt’altro che piacevole. E’ quasi preludio a una crisi di astinenza da lavoro. Non si è in presenza di una vera e propria emergenza ma poco ci manca. Diversi operai in forza al comune si ritrovano, loro malgrado, in stand by. Braccia conserte. Sono i cosiddetti centunisti, quelli delle cento ore di lavoro al mese, e quelli avviati al lavoro un anno e mezzo fa, centocinquantasei, grazie ad una manifestazione di intereresse della regione.
Sono precari adibiti alla manutenzione dell’arredo urbano. Gli effetti? Strade, ville e piazze non più pulite come un mese fa e verde pubblico abbandonato e oramai ingiallito. Niente più cura, nè acqua. Sicchè le villette comunale di piazza Sprovieri e via della Sila sono invase di cartacce e rifiuti di ogni genere visibili anche per le vie. Ma se per i “centunisti” le “ferie” dovrebbero finire il quindici settembre, per gran parte dei 156, invece, si allungheranno a tempo indeterminato. Proprio per questo motivo una cinquantina di operai ieri ha voluto incontrare le forze sindacali ed il sindaco. Dibattito, come al solito, molto acceso ma che alla fine non ha prodotto i risultati utili. Anche perchè non è durato molto. Esasperati e indignati hanno manifestato tutta la loro rabbia nei confronti del primo cittadino. Coschignano ha avuto soltanto il tempo di comunicare gli sforzi dell’amministrazione comunale per garantire il posto di lavoro poi, aggredito verbalmente da uno di loro, ha ritenuto opportuno lasciare la sala. Quella che sembrava una conquista amministrativa e politica si sta rivelando un boomerang.
«Da nove mesi non riceviamo lo stipendio - dice Giorgio Speranza - che per molti di noi significa l’unico sostegno perla famiglia. Prima di Ferragosto ci hanno dato appena trecento euro, un misero acconto».
L’operaio è un fiume in piena, infuriato per una situazione che si trascina da quasi un anno e che si ingarbuglia di giorno in giorno. «Pochi giorni fa mi sono rivolto alla Regione, alla Corte dei conti ed alla Prefettura- dice Speranza che aggiunge -voglio vederci chiaro, voglio sapere se i fondi regionali sono stati accreditati al comune e se sì che fine hanno fatto, se l’amministrazione sta rispettando la convenzione e se vi sono irregolarità riguardo le mansioni e le ore di lavoro».
Paradossalmente da quando sono stati avviati per questi lavoratori è iniziato il calvario. «Molti servizi sono stati sospesi e di conseguenza alcuni di noi - dice ancora l’operaio - sono costretti a rimanere a casa. Chiederò anche il risarcimento dei danni e valuterò se ci sono le condizioni per abuso di ufficio. La regione ha previsto nove milioni per il precariato ma se il nostro sindaco ha deciso di licenziarci lo dicesse apertamente», conclude Speranza. Atteso, come altri, da un autunno caldo e di passione.

PUBBLICATO 01/09/2008

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