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La scuola pubblica? Chiudiamola! Considerazioni semiserie sul Liceo Classico Julia.

Emanuela Guido
Foto © Acri In Rete
Il caso Liceo Classico Julia, dopo aver spopolato per alcune settimane sul sito di Acrinrete, è approdato ai competenti ministeri. Gelmini, Brunetta, Tremonti e Calderoli, considerata la gravità della situazione, hanno immediatamente interrotto le vacanze e personalmente coordinato il lavoro di commissioni incaricate di studiare e risolvere lo spinoso problema.
Sorpreso dalla laboriosità della squadra berlusconiana anche il Governo-ombra del Pd si è mobilitato convocando l'ombra del ministro Mariapia Garavaglia e nominando, dopo quattro settimane di faticose trattative e di estenuanti consultazioni interne ed esterne al partito, una commissione ombra. Ecco, in sintesi, le conclusioni e le proposte avanzate dagli esperti. Commissione Gelmini - I funzionari del dicastero, informati che gli interventi sulla "questione juliana" hanno riscosso un incredibile consenso di pubblico, battendo a largo margine i commenti sul verace gesto del primo cittadino acrese, si sono a lungo interrogati sul fatto.
Escluso che qualcuno possa nutrire un reale interesse per la scuola, restano due le ipotesi più accreditate: gli articoli sono stati cliccati dagli stessi autori, che affetti da sindrome ossessiva-compulsiva, li hanno letti ogni quarto d'ora nella prima settimana e ogni ora nelle settimane successive; sciami di lettori alla disperata ricerca di piccanti rivelazioni sulle fantasie erotiche e le relazioni clandestine dei professori del liceo, delusi e colti da accessi di furia distruttiva, hanno cliccato all'impazzata sulle lettere per cancellarle.
Comunque sia, è assodato che i docenti dell'Istituto non hanno lavorato nell'ottica del dialogo rifiutando di consultarsi, soprattutto in sede di valutazione, con genitori, zii, cugini, nonni, bisnonni, trisavoli nonché amici di famiglia e conoscenti degli alunni. La scuola, inadeguata a rispondere alle esigenze degli utenti, sarà, pertanto, dismessa. I sigilli verranno apposti dallo stesso ministro nel corso di una solenne cerimonia che prevede seri e qualificati interventi: molto attesa la relazione del professor Bertagna "Ars magna sciendi" e quella del rappresentante dei genitori "De excellentia et nobilitate discipulorum", mentre fa già discutere la relazione "De insolentia et negligentia puerorum" di un temerario insegnante. I docenti sfileranno in grembiule nero per le strade della città recitando il mea culpa e flagellandosi con fruste intrecciate dagli alunni durante le ore di laboratorio progettuale. Saranno poi dichiarati inidonei all'insegnamento ed invitati a dedicarsi ad attività più consone alla loro povertà culturale e materiale. Il ministro suggerisce vivamente l'agricoltura.

Commissione Brunetta - E' la scuola la madre di tutti i fannulloni. Il liceo Julia non fa che confermare le geniali intuizioni del ministro sui dipendenti pubblici. Brunetta è perentorio: quel covo di sfaccendati deve essere chiuso. Prima di apporre i sigilli all'Istituto però, nell'ottica del punirne uno per educarne cento, un docente estratto a sorte e debitamente addestrato da un team di esperti forniti dal premier coadiuvati da un rottweiler, sarà costretto ad esibirsi in una pubblica lezione. Il professore, correndo freneticamente sul palco ed avvalendosi delle più moderne tecnologie, discetterà sulle "Teorie del moto inerziale dall'antichità ai nostri giorni" secondo il metodo della didattica pluridisciplinare multimediale avanzata, con annesso laboratorio progettuale in "Caduta libera dei corpi"e simulazione (ancora?!) in itinere di verifica finale semi-strutturata (cosa non si inventa per lavorare meno!). Per l'attività laboratoriale è previsto l'utilizzo di tutto il personale del liceo, compreso il dirigente. I sopravvissuti, licenziati seduta stante, potranno, forse, dedicarsi all'agricoltura.

Commissione Tremonti - Il Liceo Julia è assolutamente superfluo: inutile agli alunni quanto dispendioso per l'amministrazione. Dunque, da tagliare. Senza esitazioni. Il ministro in persona, armato di una formidabile sega laser, reciderà la prima colonna e, lasciando a bocca aperta i sedicenti professori, impartirà agli studenti una straordinaria lezione interdisciplinare (l'unica della loro sfortunata carriera liceale) sulla "tabula rasa". Gli studenti saranno così risarciti, in pochi minuti, dei danni pluriennali di una didattica antiquata e poco stimolante e potranno recuperare fondamentali concetti di italiano, latino, greco, storia, filosofia, matematica, fisica, storia dell'arte, geografia ed astronomia. Il boato del crollo finale sarà, infine, sfruttato per inserire l'insegnamento aggiuntivo di educazione al suono. Sarà evidente a tutti che un solo docente altamente qualificato basta e avanza. I professori in esubero, esposti al pubblico ludibrio, troveranno rifugio nelle campagne circostanti, dove i più capaci potranno dedicarsi alla terra secondo i precetti del De agricoltura catoniano.

Commissione Calderoli - Un quadro desolante quello che emerge dal Liceo Julia. Docenti terroni ed ignoranti, sfaticati ed inetti, degni rappresentanti di una sub-razza, latrice di una sub-cultura sub-sahariana che infesta l'intera penisola sottraendo risorse e posti di lavoro alla parte laboriosa e produttiva del paese, non possono più essere tollerati da chi può fregiarsi di ben altri "attributi". L'istituto sarà, pertanto, chiuso. I professori rimarranno in stato di detenzione nei locali della scuola fino a quando non avranno colmato l'abissale deficienza culturale imparando a memoria la tesina "Carlo Cattaneo, padre del federalismo", del giovane rampollo del Senatur bocciato agli esami di Stato da una commissione di meridionali. I sopravvissuti alle delazioni ed ai tentativi di cannibalismo dei colleghi, evidentemente dotati di "attributi" straordinari, saranno accolti nelle valli alpine ed avviati ad un percorso di redenzione che prevede lo studio intensivo dei dialetti altoatesini e la pratica quotidiana dell'agricoltura secondo gli antichi usi celtici.

Commissione Garavaglia - Le furibonde liti tra i membri sulle priorità nell'agenda dei lavori hanno impedito alla commissione ombra di avviare la discussione sull'argomento. Il ministro fa, comunque, sapere che si procederà ad una dettagliata e rigorosa disanima della problematica con analisi quantistico-strutturale delle componenti socio-culturali inerenti il quadro delle dinamiche neuropsicopatologiche associate alle disfunzioni erettili del sistema pedagogico-didattico in oggetto. La complessità dei paradigmi escatologico-esistenziali con evidenti riflessi catatonico-letargici richiede tempi necessariamente lunghi. Già fissata, tuttavia, la data per la presentazione della relazione conclusiva dei lavori: 31 dicembre 2053. Nel frattempo l'istituto sarà chiuso e i docenti avviati alla riqualificazione in campi agricoli di lavoro. Il sapore vetero-maoista del provvedimento non preoccupa gli esperti, convinti della bontà del modello cinese dopo gli strepitosi successi olimpionici del celeste impero.

I miei alunni sanno quanto ami la satira e a loro dedico, con affetto, questo piccolo lusus. Ai genitori dico che la voluptas destruendi non aiuta ad uscire dalla palude: picconare furiosamente una nave piena di falle serve solo a farla colare a picco. E la nave non è il liceo classico Julia, ma la scuola italiana. Teniamo alta se non la fiaccola almeno il lumicino della cultura - ultimo baluardo al definitivo collasso etico della società- che nel nostro liceo è ancora acceso e difeso con le unghie e con i denti da tanti docenti. Nonostante tutto.

PUBBLICATO 23/08/2008

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