Che Amphiteacri sarebbe stata una rassegna scarna e caratterizzata da tanta disorganizzazione e qualche flop, era facilmente prevedibile sin dalla vigilia. Del resto, quando si organizzano eventi del genere con improvvisazione, con pochi fondi e affidandoli a persone che solitamente si occupano di tutt’altre cose, si rischia di fare brutte figure. Non solo.
Si rischia concretamente di far fare una pessima figura anche alla città ed all’intera comunità inghiottiti, loro malgrado, dall’incapacità e dall’incompetenza di chi aveva il compito di gestire una manifestazione giunta alla settima edizione e che aveva proiettato la cittadina silana nei circuiti dei grandi eventi estivi calabresi. Così non è più. La rassegna di musica, arte e spettacolo ( ma di tutto ciò è rimasto ben poco ), nel corso di questi ultimi anni ha perso smalto e notorietà. Ora neanche tv, radio e giornali ne parlano più. Amphiteacri, una volta Acrinscena ( a distanza di tre anni non si è ancora capito il perché di questo cambio ) si è ridotta all’esibizione di qualche cantante e basta. In sostanza funziona così; il comune affida ai privati la gestione dell’anfiteatro e del cartellone. Per l’ente nessun indotto, per gli amministratoti qualche amicizia in più grazie ai soliti traffici dei biglietti omaggio. In barba agli annunci stratosferici che volevano l’iniziativa come attrazione per turisti e residenti di altri centri anche per far conoscere l’antica Acheruntia. Non più una manifestazione ricca ed articolata, ma solo un paio di concerti.
Quest’anno diverse le defaillance. L’ultima, in ordine di tempo, riguarda l’esibizione del comico Antonio Cornacchione prevista per domenica scorsa. Il noto cabarettista di “Povero Silvio” non c’è stato. Impegni personali dell’ultima ora lo hanno tenuto lontano da Acri. Può succedere, per carità. Quello che non si comprende è che domenica sera all’ingresso del teatro non era presente nessuno che potesse avvisare gli ignari spettatori giunti sul posto, anche da lontano, e con biglietto alla mano.
Neanche uno stralcio di avviso scritto a mano, nulla nemmeno sul sito ufficiale della rassegna. Organizzatori recidivi, era già successo lo scorso anno con gli Intillimani. Per il resto Amphiteacriè stato un insuccesso di pubblico e di critica. Ed anche di originalità. Dei tre i big in scena, due, Ranieri e Grignani, avevano già calcato il proscenio del teatro acrese solo qualche anno fa. Questione artisti; contratti, revoche, annunci e smentite. A metà giungo l’amministrazione comunale annuncia con soddisfazione che ad organizzare la rassegna sarebbe stato un manager locale, Andrea Scaglione. Lo stesso si mise in moto e riuscì a stilare una discreta scaletta.
Mai andata in porto. A Scaglione, dopo pochi giorni, gli fu revocata la nomina. Questione date; anche qui un caos. Per ben tre volte il comune, assessorato allo spettacolo e cultura, rende noto le date degli artisti. Ranieri dal 28 agosto slitta al 5 e poi al 2. Di Umberto Tozzi neanche l’ombra così come per Gianfranco Iannuzzo.
Il tutto nell’arco di poche ore. Questione offerta; dal cartellone sono spariti alcuni eventi; il premio agli acresi famosi nel mondo, la lirica, il musical, il teatro e gli spettacoli per bambini. Oggi più che mai si sente la mancanza di un direttore artistico, uno competente a cui affidare, non un mese prima però, il compito di organizzare una rassegna che fino a qualche anno fa era nota in tutta la regione.