A circa tre mesi dalla sua inaugurazione, il centro di accoglienza “Il rifugio di Isaac” comincia a produrre interessanti risultati. In un periodo in cui, tra l’al - tro, l’integrazione sembra essere una missione difficile da realizzare. L'iniziativa è promossa dalla cooperativa sociale “Promidea”, di cui è responsabile locale Luigi Branca, con il supporto istituzionale di alcuni enti pubblici, come il Comune.
La struttura, ospitata nel complesso dei frati Cappuccini, offre aiuto a bambini che provengono da zone del mondo da cui sono fuggiti. Portano con sé il ricordo di bombe, regimi oppressivi e immagini che la condizione di adolescente porterebbe a espellere. E' come se fossero costretti a saltare la condizione di bambino.
Il “Rifugio di Isaac” garantisce ai suoi ospiti la possibilità di un futuro in Italia, profondendo sforzi ed energie affinché si inseriscano al meglio nella nostra società. Può ospitare fino a quindici bambini e attualmente ve ne sono otto: quattro afgani, tre nigeriani e un curdo.
Qui studiano la nostra lingua e sono impegnati in una serie di attività che li porta a frequentare sempre più spesso luoghi ad elevato tasso di socialità. Il centro li accompagna fino al compimento della maggiore età, con la speranza che nel frattempo si siano definitivamente inseriti. Tre degli ospiti, grazie alle borse lavoro messe a disposizione dal ministero dell'Interno, hanno già trovato occupazione presso tre esercizi commerciali di Acri. Per qualcuno si prospetta la possibilità di una assunzione futura. “Siamo soddisfatti - spiega Luigi Branca - di quanto siamo riusciti a fare in questi primi mesi e siamo ottimisti sulla possibilità di migliorarli ulteriormente. Per riuscirci c'è bisogno dell'aiuto di tutti e Acri, in questo senso, si sta comportando in maniera esemplare, dimostrando che la nostra proverbiale ospitalità non è solo un mito”.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 14-08-2008.