Dopo il consigliere provinciale Natale Zanfini, ora anche Giuseppe Cristofaro. Lo scontro acceso tra Pd e Udc, che sta animando l’estate acrese e un dibattito politico locale altrimenti scarno, ha messo in evidenza alcune sfaccettature di cui i protagonisti non possono non tenerne conto ed ha costretto ad uscire allo scoperto esponenti che finora, seppure in netto contrasto con gli altri compagni di viaggio, hanno preferito ascoltare e seguire l’evolversi della situazione.
Il primo dato interessante è che l’altro ieri, nel corso di una conferenza stampa, l’ex senatore Trematerra ha detto esplicitamente che fin quando ci sarà questo sindaco, che è espressione del Pd, l’Udc non avvierà alcun dialogo per un comune progetto politico – istituzionale. C’è di più. L’ex parlamentare sottolinea che le difficoltà di avviare una discussione dipendono anche dal fatto che al momento l’Udc non ha interlocutori visto che i veltroniani sono privi di organismi dirigenziali. Ma allora chi è che redige e divulga comunicati e parla a nome dell’intero Pd?
Evidentemente si tratta del gruppo consiliare di cui fanno parte, oltre al sindaco, gli assessori Bonacci e Capalbo, il presidente del consiglio Cozzolino, ed i consiglieri Capalbo, Padula e Lupinacci, quest’ultimo per giunta dimissionario dal ruolo di capogruppo. Si tratta, però, di un gruppo di dirigenti, escluso qualcuno, che sia alle primarie dello scorso mese di ottobre che alla raccolta di firme per la sottoscrizione di soci fondatori, si disimpegnarono. In questi ultimi giorni Pd e Udc si sono lanciati pesanti accuse reciproche, attacchi politici e personali, attraverso stampa e manifesti murali. Tra le fila dei democratici, però, più di uno prende le distanze evidenziando ancora di più le lacerazioni presenti all’interno. Zanfini e Cristofaro sono esponenti che hanno pieno titolo ad intervenire in quanto hanno recitato un ruolo di primo piano nella prima fase della costituzione del Pd.
“Il Pd ancora non c’è, dice Cristofaro, per cui nessuno può arrogarsi il titolo di parlare. Chi lo fa non è legittimato da nessuno e, quindi, parla a nome personale.”
Per Cristofaro, che in aprile incassò anche i complimenti di Minniti per il lavoro svolto, “questo stato di cose dovrà terminare ma non si può non dire che è paradossale che a parlare siano proprio quelli che hanno boicottato le Primarie. E chiaro, dice l’ex assessore regionale ed ex sindaco di Bonifati, che l’assenza di organismi incide molto sui rapporti con altre forze politiche ecco perché mi auguro che ci sia un’accelerazione nella costituzione dei circoli. L’assenza di un gruppo dirigente, prosegue Cristofaro non fa fare passi avanti al partito che, essendo quello di appartenenza del sindaco, non facilita quella spinta necessaria trainante per le altre forze politiche e per la vita amministrativa. Al momento mi pare un partito schizofrenico, pronto a chiedere alleanze e poi a smontarle. Abbiamo bisogno di una linea chiara e comprensibile.”
Riguardo il giudizio sull’esecutivo guidato da Coschignano, Cristofaro non si sbilancia e dice; “penso che un parere definitivo lo si debba dare a fine legislatura” mentre su un suo interessamento alla guida della città glissa e dice; “adesso occorre pensare al Pd per non disperdere un ricco patrimonio di elettori e di idee.”