Alle accuse volgari e da ignoranti degli esponenti di Forza Italia basta rispondere con poche parole: guardatevi allo specchio.
Per quanto riguarda i milioni di euro di debiti per spese correnti, lasciati dall'ex sindaco Nicola Tenuta, ne parleremo, ancora una volta, in consiglio comunale; ma un chiarimento, non ai signori di Forza Italia, che negano di sapere quello che loro stessi hanno causato, ma ai cittadini, va dato.
La fideiussione bancaria con cui è stato ipotecato il cinema nuovo di piazza San Domenico, non pignorato come strumentalmente detto da Forza Italia, deriva dal mancato pagamento di 1,3 milioni di euro di contributi ai lavoratori dell'ex Fondo Sollievo, per quasi tutto il periodo dell'amministrazione Tenuta.
Questo è un fatto inconfutabile, come appare anche dagli atti consegnati ai consiglieri in consiglio comunale.
Invece di rispondere alle precise domande del Pd, i "signori" del centro - destra cercano di imbarbarire ulteriormente il clima politico con pretestuosi argomenti che nulla hanno a che vedere con la verità.
Anche l'ultimo comunicato dell'Udc ci lascia stupiti.
Invece di fare chiarezza e rispondere a domande specifiche, preferiscono avvelenare pozzi e rubinetti.
Chi ha redatto in quella storica casa di Acri il Piano Strutturale Comunale( ex Piano Regolatore Generale), che abbiamo tenuto per quasi quattro anni nei nostri cassetti per una questione di stile, cosa che a voi manca, e che presto presenteremo alla città?
Qual era lo studio privato che aveva preparato i preliminari del tracciato della SS660, voluto dal centro - destra e che avrebbe letteralmente violentato il nostro territorio?
Fuori i nomi.
Rispondete a queste domande affinché i nostri concittadini sappiano da che parte sta la gente onesta e non spostate il discorso su presunti incontri "segreti" del presidente del consiglio comunale con il capogruppo in consiglio regionale dell'Udc.
Il mandato conferito al presidente del consiglio comunale e al capogruppo consiliare, dopo un lungo e fruttuoso confronto nel partito, non era affatto quello di sostituire pezzi della maggioranza, ma solo di aprire una discussione politica di carattere generale, con riferimenti alla situazione locale, che nulla aveva a che vedere con la maggioranza stessa, che non è mai stata in discussione.
Gli stessi esponenti dell'Udc, cercando di creare zizzania, hanno volutamente omesso di dire che l'incontro era stato sollecitato dai loro massimi esponenti, in pubbliche manifestazioni.
La discussione, molto breve, si è chiusa perché l'Udc poneva come condizione la candidatura di un suo uomo al posto del sindaco Coschignano alle elezioni comunali del 2010.
Provate a indovinare chi era il loro uomo?
Un volto noto, padre dell'Udc di Acri.
Per il resto, si sarebbe potuto discutere di tutto.
Capito questo, il resto non contava più e la delegazione del Pd è immediatamente tornata sui suoi passi.
Questi sono i fatti, quello dell'Udc è invece un banale tentativo di eludere le risposte ai "veri problemi".