La politica locale si appresta ad andare in vacanza ma alla ripresa dell’attività, la maggioranza di centro sinistra sarà chiamata a sciogliere importanti nodi venutisi a creare in questi ultimi convulsi giorni. Al momento l’esecutivo guidato da Coschignano è privo dell’assessore dei Verdi. I due consiglieri lo hanno “congelato” fin quando non sarà fatta chiarezza. Hanno costretto Monaco, che è anche vice sindaco, a non firmare la delega del sindaco subito dopo il mini rimpasto di giunta che ha visto l’assessore del Sole che Ride privato della delega all’urbanistica, quindi molto ridimensionato.
Del governo non fa più parte lo Sdi, ovvero il Psi. L’assessore Falco, in occasione della rivisitazione della giunta, è stato l’agnello sacrificale per far posto a Manes, già consigliere ed ex Sdi ma ora Democratico, fortemente voluto dai due Indipendenti, e determinanti, Bomparola e Bruno. I Socialisti, per non perdere lo scranno in assise, hanno costretto Falco a dimettersi ed a prendere il posto di Manes per evitare l’entrata in consiglio di Mario Romano, candidato col Garofano ma ora vicino al Pd.
Difficilmente, però, il Psi farà a meno del rappresentante in giunta ed a settembre busserà alla porta di Coschignano. Il sindaco avrà un compito non facile per mantenere gli equilibri di una maggioranza in crisi di identità, che annaspa e di cui fanno parte alcuni consiglieri, come Vuono ( Verdi ) e Morrone ( Pdci ) che hanno chiesto più volte una “seria verifica politica.” Lupinacci ( Pd ), invece, si è dimesso da capogruppo. Lo ha fatto polemizzando molto con i compagni di partito e col resto della maggioranza al punto di dire che non garantirà i numeri qualora la maggioranza non li avesse. Padula dovrebbe essere il successore ma la consigliera, l’unica donna dell’assise, per partecipare ad un concorso pubblico è in procinto di dimettersi per incompatibilità con il ruolo che ricopre. Lo farà? Il primo dei non eletti degli ex Ds, infatti, è il giovane Luigi Catanzariti che ora è molto vicino all’Udc.
Ma il Pd, nonché la maggioranza, non possono fare a mano di un’alzata di mano e rischiare grosso. Per il sindaco Coschignano e la sua maggioranza si annuncia un autunno caldo a poco meno di due anni dalla fine della legislatura. Il primo cittadino, che per la seconda volta ha dovuto cedere ai ricatti per salvarsi la poltrona, nei giorni scorsi ha dimostrato cinismo e coraggio e di essere un buon incassatore. Gli attacchi violenti di Idv, per bocca del consigliere regionale Feraudo, e dell’ex senatore Trematerra, sia sul piano politico-amministrativo che su quello personale, non lo hanno scalfito affatto.