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Comunicato Stampa UDC Sen. Gino Trematerra.

Sen. Gino Trematerra
Foto © Acri In Rete
La responsabilità in primis è del Sindaco che non è capace di amministrare la città di Acri né tanto meno è capace di comportarsi da "primo cittadino".
Il Sindaco si deve vergognare per tutto quello che ha fatto!
Lei è stato capace di creare solo malumore, mutui per milioni di euro a carico del comune e dilapidare tutto il patrimonio politico e infrastrutturale, programmato e finanziato, per lo sviluppo della nostra città.
Un'Amministrazione inconcludente, la sua, che sbandiera i progetti degli altri per acquisire credito su una cittadinanza oramai rassegnata a questa piaga socio-amministrativa.
I PRU hanno origini lontane dalla sua Amministrazione. Sono stati recuperati e integrati dal centro destra e sono stati dissolti per oltre il 50 % dalla sua personale ed egoistica scelta di costruire un teatro di 600 posti ad Acri, piuttosto che completare le opere in itinere e recuperare quante più zone possibili del nostro disagiato territorio.
La SS 660 e la Sibari - Sila sono stati grandi progetti ai quali lei non dovrebbe accostare il proprio nome se non altro per averli dimezzati e dispersi. La SS 660 è stata ridotta a una galleria di 800 metri di curva e salita. La Sibari - Sila è stata svenduta ai vicini e ridotta a una misera San Demetrio - Calamia cancellando, di fatto, il progetto originario dal Piano decennale e triennale dei lavori pubblici dell'Anas.
In tale contesto i suoi consiglieri di maggioranza passano all'opposizione. Quelli che rimangono sono scontenti e dopo il terzo rimpasto di giunta chiedono ancora aggiustamenti altrimenti minacciano la sfiducia a questo esecutivo.
Di tutto ciò non c'è da andarne fieri, lei Sindaco, è il primo cittadino, ma purtroppo si è comportato come l'ultimo e il meno meritevole.
Resterà nella storia di Acri, non per le opere svolte, ma per i gesti indegni che ha fatto in Consiglio comunale: dalla minestrina di prima consiliatura ai gesti poco ortodossi e irriguardosi di questi giorni che ha rivolto ai Consiglieri di opposizione.
Con tale comportamento lei ha decretato la sua fine. La fine di quel che restava della sua credibilità di uomo politico e di amministratore. È un De profundis sostenuto con forza.
Con grande motivazione mi rivolgo, al di là delle ideologie, a tutte le forze politiche sane, rispettose delle Istituzioni, dei cittadini, che hanno a cuore le sorti del nostro paese, per darsi da fare, per porre fine al degrado politico-istituzionale sociale ed economico in cui Acri è degradata a causa di questa pseudo amministrazione. È un invito a riportare Acri nel suo contesto di città tesa a divenire un centro di eccellenza, a sviluppare l'economia e il progresso sociale, ritornando a quella politica decorosa e rispettabile delle Istituzioni e dei cittadini che oramai da tempo attendono risposte!

PUBBLICATO 28/07/2008

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