Quella che, almeno nelle speranze di molti, doveva essere una riunione del consiglio comunale di congedo prima della pausa estiva, si è invece trasformata nell'ennesimo episodio di una battaglia politica senza esclusione di colpi, nella maggioranza e con le opposizioni.
Vi erano quattordici punti da trattare e su cui le assise avrebbero dovuto pronunciarsi, senza particolari "velleità politiche": partecipazione al bando "Progetti integrati per la riqualificazione, recupero e valorizzazione dei centri storici della Calabria". Approvazione del programma e ratifica dell'accordo di programma; approvazione del progetto esecutivo del parcheggio pubblico nel centro urbano, in via Carlo Levi. Approvazione schema di convenzione; vendita reliquati di terreno di proprietà del Comune siti: al vico 1 di Via Roma; in località Paolo Greco in vico Castello n. 6; in via della Sila n. 56/1; in località Sorbo - Scorchio; in via Castello n. 7; in via Giovanni Amendola; in via della Sila n. 78; in via della Sila n. 11; in contrada Policaretto; e in via Acqua di Macchia; e rettifica delibera C.C. n. 35 del 28.10.2005.
La discussione si è subito infiammata quando si è aperto un breve dibattito sulle dimissioni da capo- gruppo del Pd Giuseppe Lupinacci e sul abbandono della maggioranza.
Alle opposizioni non pareva vero di poter ancora incalzare l'amministrazione comunale sulle sue evidenti difficoltà politiche seguite al minirimpasto della scorsa settimana.
Dai banchi delle minoranze venivano reiterati gli inviti di dimissioni al primo cittadino.
Elio Coschignano, evidentemente esasperato dalle vicende dei giorni scorsi e dall'azione portata avanti dalle opposizioni, durante l'intervento dell'ex sindaco Nicola Tenuta, si è lasciato andare a un gestaccio nei confronti del centro - destra.
A quel punto i consiglieri di minoranza hanno abbandonato l'aula.
In luoghi in cui si rappresenta una istituzione il decoro non è solo una questione di bon ton.
Una simile considerazione appare quantomeno tautologica, eppure questa ovvietà sembra essersi sciolta nelle diatribe politico - amministrative.
Un sindaco non può fare ciò che Coschignano ha fatto mercoledì sera, altrimenti diventa difficile anche stigmatizzare chi dileggia l'inno nazionale.
Sui fronte politico, possono starci alcuni giudizi che Lupinacci, che si è dimesso, ha dato sulla maggioranza.
Quello che è più arduo maneggiare sono invece le affermazioni di Alberto Vuono, consigliere dei Verdi, che nei confronti dell'amministrazione Coschignano non è poi stato più tenero di Tenuta o De Vincenti.
Il primo cittadino può anche reagire in maniera scomposta alle provocazioni delle minoranze, ma certo vi è un problema di coesione politica interno alla maggioranza evidente anche ai più distratti.
Le riunioni del consiglio comunale da qualche mese sono una sorta di psicodramma sulle divisioni del centrosinistra per le quali di certo non c'è bisogno dell'intervento degli avversari politici, considerata una certa perizia nel farsi del male che nella maggioranza si manifesta ormai da tempo.
Dopo l'abbandono delle opposizioni i lavori del consiglio sono andati avanti e sono stati approvati i primi due punti, sui centri storici e sulla realizzazione di un parcheggio nel centro abitato.
Per quanto riguarda il primo, il sindaco, nel suo intervento, si è soffermato sui progetti dell'amministrazione da realizzare grazie al relativo bando regionale.
Gli interventi, m particolare, riguardano palazzo Sprovieri e i rioni Picitti e Casalicchio.
A questo punto appare improbabile che i restanti dodici punti vengano discussi prima di settembre.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 25-07-2008.