Lettera aperta agli alunni, genitori e a quanti stia a cuore il Liceo Classico di Acri.
Marta Leonetti
mi avvalgo del portale web acrinrete, per rispondere ben volentieri a quanti, nei giorni scorsi, hanno stimolato, attraverso le loro riflessioni, un forum su un argomento di grande respiro nazionale: lo stato della pubblica istruzione e, mi sia consentito, aggiungerei anche il bisogno tipicamente italiano di denigrare tutto e tutti. E' proprio così, ultimamente ad Acri si è affermata una nuova moda: sparare a zero sulla scuola, nella fattispecie sul Liceo Classico "Julia". Quella citazione di leviana memoria, nata peraltro in ben altro contesto, potrebbe essere adattata comunque a questa situazione; "le parole sono pietre" scriveva Carlo Levi, e come tali dovrebbero essere usate con giudizio perché possono essere pericolose, soprattutto se lanciate all'impazzata! Che siano anonimi e tristi foglietti messi lì a bella posta a tappezzare i muri del paese o altisonanti proclami trasmessi in rete perché "abitiamo ormai nel global village"!!! sic., l'importante è infangare il buon nome di una scuola e non importa se in questo calderone di accuse infamanti vengano anche inserite persone qualificate che svolgono il loro lavoro con impegno, dedizione, professionalità; che credono in ciò che fanno e- meraviglia delle meraviglie- riescono anche ad instaurare un buon rapporto con gli alunni e le relative famiglie!!! Sì, si sta proprio parlando del famigerato Liceo Julia e dei professori che ivi insegnano!!! Mi sono interrogata a lungo se valesse la pena o meno rispondere a queste accuse che ormai rientrano nella quotidianità della cronaca acrese, evidentemente ad Acri non si ha di meglio da fare! La mia natura schiva mi porta ad evitare polemiche di qualunque tipo; d'altra parte non sono abituata né a sputare nel piatto in cui mangio, né a nascondermi dietro l'anonimato, né tanto meno a dare adito al pettegolezzo becero, la SICUMERA non mi appartiene!!! E' che non se ne può più di ricorsi, avvocati, alunni che scompaiono improvvisamente per ricomparire gli anni successivi migranti da una scuola all'altra; genitori messi lì come cecchini pronti a sparare sui loro bersagli, i professori, ogni qualvolta credono che i loro figli siano stati vittime di chissà quale ingiustizia! Non è così che si può andare avanti, non è "politically correct" !!! Chi scrive ha la fortuna di non essere stata oggetto di denuncia alcuna, almeno fino ad ora; confesso di essere andata quasi in "crisi" per questo mio "anonimato", per non vedere ascritto il mio nome nelle cronache mondane!...Credo comunque di essere sufficientemente "titolata" per prendere parte a questo forum di così alto respiro culturale giacché, seppure indirettamente, mi sento toccata come docente del Liceo Classico e, nello specifico , come docente di latino e greco del triennio, anche se per fortuna da così poco tempo ad Acri, tale da non potermi identificare con nessuno dei personaggi messi alla berlina. Ho avuto la fortuna innanzitutto di non essere locale e quindi di essere estranea alle beghe e alle faide di qualunque tipo, ma soprattutto di nascere in una famiglia dalla quale ho appreso non solo ad amare lo studio e la cultura (i miei avi erano professori all'Università di Vienna e Firenze), ma anche e soprattutto valori quali la modestia, la lealtà, lo spirito del sacrificio. Ho intrapreso questo tipo di studi non certo per riscatto sociale, nella mia situazione potrei affermare piuttosto il contrario, ma solo e unicamente per passione; quella stessa passione che cerco di trasmettere quotidianamente ai miei alunni. Già, preferisco chiamarli tali "i miei alunni", il termine latineggiante "discente" così in voga nelle attuali scuole di pensiero psico-pedagogiche lo trovo molto distante dal mio modus vivendi e dalla mia interpretazione di quell'ideale di humanitas terenziano o ciceroniano che ho appreso dai miei amati classici!!! Ho conseguito la laurea in filologia classica greca e latina all'Università di Pisa con 110/110 in tempi non sospetti, con il vecchio e glorioso ordinamento (tesi di laurea su Platone col Prof. Emerito Antonio Carlini). I miei esami di letteratura italiana, greca, latina, filosofia, glottologia, storia, archeologia, paleografia, papirologia, filologia greca, latina, romanza, biblioteconomia, arte, inglese, tedesco nonché e soprattutto traduzione latina e greca (latino e greco scritto , una rarità…), esami questi sostenuti con professori del calibro di Gian Biagio Conte, Carlini, Arrighetti, Di Donato, Paduano, Di Benedetto, Carandini, Montanari, La Rocca, Ampolo, Carpi, Santagata (noto petrarchista di fama internazionale) etc. etc… mi riferisco, per la cronaca, ai professori della Scuola Normale Superiore di Pisa, gli attuali Ettore Paratore per intenderci, il top della filologia classica nell'attuale dibattito scientifico-accademico internazionale, non so se ad Acri ne sia giunta l'eco!!!. Non aggiungo, per motivi di sintesi , il lungo elenco di abilitazioni e titoli conseguiti successivamente , verificabili tutti nelle sedi opportune. Ebbene, per rispondere a chi giustamente richiede il "pedigree" di noi docenti (sarebbe opportuno , in tempi di trasparenza, che lo si richiedesse a tutti coloro che lavorano negli uffici di p.a. per i quali è richiesta una precisa qualifica), ritengo che questo curriculum studiorum sia sufficiente per soddisfare i palati più fini dell'intellighenzia acrese!!! Trovo avvilente come si possa fare di tutta l'erba un fascio, già perché è molto più facile buttare fango su tutto e tutti , anche e soprattutto da parte di chi la scuola la vive dal di dentro, piuttosto che riconoscere quelle "sparute apprezzabili minoranze" che forse il "mestiere" lo sanno fare, per aver affrontato anni e anni di gavetta, per aver superato brillantemente diversi concorsi e non certo per aver intrapreso facili "scorciatoie" di qualunque tipo, né tanto meno per riconoscimento delle famiglie acresi, ma per i risultati conseguiti sul campo nei vari anni di insegnamento sbattuti qua e là nelle più diverse, disparate e , aggiungerei, disperate realtà sociali! Ben venga la critica, ma solo se essa è costruttiva e non fine a se stessa! Quest'anno ho avuto modo, in qualità di docente incaricata all'orientamento, di conoscere in maniera più ravvicinata la realtà scolastica locale; ebbene non è edificante sentire sparare a zero da parte di docenti locali proprio e soprattutto sui docenti locali loro colleghi (e forse compagni di passeggiata pomeridiana sul corso !). E'sempre attuale il motto evangelico che recita "nemo propheta in patria"! Certamente per mia deontologia professionale non riferirò i commenti di vario tipo che mi sono pervenuti, e non solo sui docenti del Liceo Classico… Su una cosa mi piacerebbe approfondire l'argomento: quali siano i criteri da utilizzare per valutare la capacità professionale di un docente e soprattutto da parte di chi essi debbano essere utilizzati, di chi sa guardare e accettare con obiettività le valutazioni dei propri figli o, piuttosto, di chi vuole vedere sui tabelloni finali soltanto una sfilza di otto e nove e, perché no, anche dieci per pavoneggiarsi e vantare in paese la genialità dei propri figli, salvo poi rendersi conto che tale genialità in alcuni casi è destinata a crollare improvvisamente nel prosieguo degli studi e della vita perché inesistente, soprattutto se messa a confronto con altre realtà. D'altra parte basterebbe ripercorrere alcune gustose pagine di letteratura greca e latina, da Eroda a Teocrito, da Aristofane ad Orazio a Quintiliano, per rendersi conto che nulla è cambiato: "nulla di nuovo sotto il sole"! Certo è che se il male c'è non lo si può settorializzare soltanto ad un triennio, che rappresenta la fase conclusiva di un corso di studi. Sarebbe molto più onesto ripercorrere all'indietro tutto un percorso scolastico e chiedersi veramente da dove abbiano origine le lacune e le carenze di un determinato tipo di istruzione. Solo allora si potrebbe pensare di lavorare in equipe tra scuole e famiglie per operare per il bene dei ragazzi, ma questo comporterebbe un lavoro di collegialità e ciò significa mettere da parte il proprio spirito di protagonismo che impera in chi non è stato in grado di colmare il proprio vuoto interiore con una presunzione di cultura!... Nonostante tutto penso con simpatia e affetto a tutti quei ragazzi e, posso assicurarlo ve ne sono tanti, che varcano ogni mattina l'atrio del Liceo con l'entusiasmo, la curiosità e la voglia di apprendere, il desiderio di condividere con compagni e professori quell'avventura quotidiana che è la scuola, affrontare con serenità e senza alcuna "passione o supplizio" quell'esperienza di studio che li renderà giovani pensanti e pronti ad affrontare le diverse esperienze della vita. Quanto al resto , non posso che guardare con ironia a ciò che mi accade attorno, già quell'ironia, per dirla alla De Castris, di stampo pirandelliano, quell'ironia che appartenne anche all'Ariosto, ad Orazio, ad Archiloco, insomma, quell'autoironia che da sempre ci aiuta ad andare avanti e a non prenderci fin troppo sul serio!!! E' appena calato il sipario sullo spettacolo annuale che sono gli Esami di Stato; anche in questo caso nuove polemiche, nuovo veleno, nuovi aneddoti che alimenteranno le leggende metropolitane: si sa, si vive anche di gossip!!! Anche quest'anno la ricetta è sempre la stessa, c'è stato un po' di tutto: lagrime, esultanze, ripicche, accuse; non una parola su chi ha fatto i salti mortali per "far quadrare i conti" , tutto è dovuto, nulla è regalato… La novità dell'anonimato dell'esito finale ha poi dato a tutti la possibilità di riscattarsi come meglio hanno ritenuto, sbandierando ai quattro venti voti "leggermente lievitati" e fomentando ulteriori polemiche e insoddisfazioni. Presto anche queste voci si smorzeranno e lo "spettacolo" riaprirà i suoi battenti tra un mese circa, per le nuove puntate di questa interminabile telenovela!!! Personalmente credo di accogliere il consiglio che mi è pervenuto da una gentile interlocutrice web nonché mamma "appassionata e passionaria" di due ex alunne del Liceo: mi darò al giardinaggio, paga e onorata di condividere questa passione niente meno che col Petrarca; già non c'è da crederci; proprio lui, il poeta laureato, si pregiava di trovare nella natura, e nella fattispecie nella coltivazione dell'orto, quella pienezza di sentimenti che l'umanità evidentemente non aveva saputo trasmettergli, parola di Wilkins !!! Op. cit. Ernst Hatch Wilkins,Vita del Petrarca, e la formazione del Canzoniere, casa editrice Feltrinelli ,1987. Non mi resta che augurare a tutti Buone vacanze… Cordialmente …absit iniuria verbis… |
PUBBLICATO 23/07/2008
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