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Giallo sull’incendio.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Al momento non vi è alcun elemento che possa far pensare a una mano che abbia volontariamente appiccato il fuoco nel tentativo di far saltare in aria l'auto del consigliere comunale Angelo Bruno. E questo è l'unica verità di fatto, in attesa che le perizie già disposte confermino o meno questa ipotesi. In ogni caso, spente le fiamme, qualche ragionamento sulla vicenda è possibile farlo, con la consapevolezza che potrà essere smentito da un momento all'altro.
La Bmw serie 5 dell'Ing. Bruno, pur non essendo saltata in aria, ha subito danni che renderebbero inutile qualsiasi tentativo di riparazione. In parole povere, è da buttare, a differenza di quanto affermato da chi l'aveva vista subito dopo lo spegnimento delle fiamme. E questo, per ora, è l'unico elemento oggettivo diverso rispetto a ieri. Ma cominciano a venire fuori anche alcune testimonianze dubbie. A mente fredda, dunque, qualche domanda comunque l’ab - biamo rivolta a chi mastica meccanica e a chi si trovava nelle vicinanze al momento dell’incendio.
C' è chi afferma di aver udito distintamente uno scoppio, che tutti hanno attribuito a quello dello pneumatico anteriore sinistro, ma a un sommario esame ci si accorge che non è scoppiato.Qualcuno afferma che l'incendio, divampato nella parte sinistra, possa aver avuto origine nella centralina, ma questa è posizionata nella parte destra. Insomma, se è vero che non vi è materia per ritenere doloso l'incendio, ci sono una serie di domande alle quali le perizie una risposta dovranno pur fornirla.
Le coincidenze con il clima politico infiammato, in cui il consigliere Bruno ha avuto una parte da protagonista, forniscono un assist invitante ai sostenitori della matrice politica dell'incendio, anche se costoro si devono accontentare di vere e proprie forzature fantasiose.
L'Ingegnere Bruno, che appresa la notizia dell'incendio è comunque risalito in aula per approvare il bilancio consuntivo, secondo quanto riferito ai Carabinieri di Acri, ritiene che non possano esservi motivi per ritenere provocato quell'incendio e assicura che nessuno gli abbia mai rivolto frasi o gesti intimidatori.
In ultima analisi, le fiamme non sarebbero state volontariamente appiccate, ma i tecnici qualcosa nel merito dovranno dire.




Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 19-07-2008.

PUBBLICATO 21/07/2008

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