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Un piacevole ritorno, i Cantannu Cuntu.

Massimiliano Covello
Foto © Acri In Rete
La notizia dell'uscita del nuovo lavoro artistico dei Cantannu Cuntu mi riempie di gioia in quando si tratta di uno dei gruppi di musica popolare piu' importanti , sicuramente avebbero meritato molto di piu' di quello che hanno avuto finora. Io ho avuto il piacere di contividere insieme a loro un progetto sulla musica popolare, realizzato nel 1997 dal settimanale Avvenimenti con la direzione artistica di Giancarlo Cesaroni (Folkstudio).
Pochi sapranno ma quel progetto e' stato realizzato proprio per merito dei Cantannu Cuntu, io non li avevo mai ascoltati, ed ero stato invitato da un mio carissimo amico Alberto Sposato ad assistere al loro concerto nella piazza di Padia, il concerto per me e' stato, come si suol dire amore a prima vista (ascolto).
Dopo averli ascoltati ad Acri e proprio in quei giorni stavo realizzando il programma musicale per la festa nazionale del settimanale che si svolgeva nelle Marche, li ho invitati ad esibirsi nella giornata conclusiva del festival, e precisamente nel programma pomeridiano, non era il massimo come orario per un esibizione ma comunque era un ottima prova per capire l'impatto di questa musica popolare in dialetto acrese ed inoltre il programma ormai era gia' definito.
La parte bella della storia e' che tutti mi chiedevono al giornale le origini di questo gruppo ed essendo anche io Acrese mi difendevo dicendo che erano di un paese cosentino senza specificare le origini. Comunque l'esibizione dei Cantannu Cuntu quel pomerigio e' stato un successo e subito dopo mi e' stato richiesto dal direttore del giornale di farli esibire anche la sera , questo non era facile sia dal punto di vista tecnico ed anche perche gia' in programma c'erano due concerti comunque abbiamo rivoluzionato la scaletta della chiusura per fare un mini concerto bis dei Cantannu Cuntu, lo spazio era stracolmo ma intorno alle 11:00 quando Pino Coschignano attacca il mandolino non si capisce piu' niente gente che non capiva una parola delle canzoni ballava questi suoni come fossero suoi
Dopo poche settimane iCantannu Cuntu si esibivano a Roma in uno dei locali storici della musica dal vivo il "Folkstudio" di Giancarlo Cesaroni (per fare qualche esempio e il locale dove sono cresciuti De Gregori , Venditti, Rino Gaetano e dove si e' esibito per la prima volta in Italia Bob Dylan) un personaggio unico nel suo genere dove le regole erono uguale per tutti ( l'artista prendeva meta dell'incasso dello spettacolo), io personalmente non lo conoscevo, ma iCantannu Cuntu erano fra gli artisti preferiti di Cesaroni, dopo quella serata mi sono incontrato con Cesaroni nel suo ufficio dove c'era sempre un cestino pieno di cassette e cd di artisti che gli chiedevono di esibirsi o essere prodotti, io pensavo che era uno strano modo di conservare la musica e cosi gli ho chiesto il significato di quel cestino e lui molto tranquillamente mi ha risposto "questa e musica spazzatura ed ogni settimana ne butto un cesto pieno", in quell'incontro abbiamo definito il progetto sulla musica popolare, su una cosa eravamo d'accordo tutti e due la prima uscita doveva essere sulla Calabria con i Cantannu Cuntu e cosi e' stato, per la presentazione Nazionale del progetto si e' organizzato un concerto nel Teatro Dei Satiri a Roma , ed anche qui c'era da sfatare una leggenda in quando Cesaroni non era mai salito su un palco per presentare un artista, quindi nella sala piena di publico e televisioni, molti pensavano che comunque mai Cesaroni sarebbe salito per presentare il progetto ed il concerto, io sapevo che c'era questo rischio comunque nell'attesa nel bar del teatro, io Cesaroni ed il padre di Adolfo Cappello ci siamo bevuti un campari di buon augurio , sara' stato il campari o la felicita' contagiosa del padre di Adolfo ma Cesaroni per la prima e ultima volta e salito sul palco a presentare un concerto.
Sia il padre di Adolfo che Cesaroni oggi non ci sono piu', ma quella serata restera' per sempre nel mio cuore.
Cari Cantannu Cuntu, il vostro prossimo cd, sarà di sicuro un successo, ma indipendentemente da questo, il sol fatto di aver goduto, della stima di Giancarlo Cesaroni, vale già una carriera..
Con tutto l'amore di questo mondo...


P.S: Forse il 2009 e' un ottima occasione per presentarvi qui in America insieme al pittore Acrese preferito mio Giuseppe De Vincenti ( Questa mostra personale sul Maestro De Vincenti a San Francisco e' qualcosa a cui tengo molto).

PUBBLICATO 19/07/2008

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