La speranza che fa vivere è trovare e ritrovare nuova forma e nuova libertà.
Ci hanno insegnato che dobbiamo "fare del bene" ma bisogna trovare una sorgente di vita.
Per entrare in questa visione, umanamente suggestiva ed evangelicamentre vera, occorre addentrarci prima nei sentieri del proprio cuore e pubblicarlo.
Solo dopo e attraverso di esso possiamo disporci con tenerezza ed entrare nel cuore degli altri.
È il mistero dell'alleanza fra le persone.
Prendere coscienza, cercare, trovare, trattare con passione, per crescere con e nell'armonia.
Acqua bruciante del dolore, acqua amara del rimorso, acqua soave della compassione, acqua frizzante della gioia.
Quando i nostri cuori di pietra si fendono, né cola acqua, come dalla roccia di Meriba colò l'acqua del deserto (Esodo : 17, 6).
Sarebbe utile seguire un cammino verso noi stessi. Non un cammino della tristezza o della desolazione, ma un cammino intriso di verità, consolazione e di speranza.
Perché accanto alla sorgente, da tutta l'eternità c'è Uno che ci aspetta.
E' partendo di là che potremo lasciare le rive note ed entrare a poco a poco nel mistero, potremo amarci ed amare gli altri se saremo capaci di accogliere - dopo aver fatto di tutto per combatterla -
la differenza, la nostra e quella degli altri.
È partendo di là che potremo imparare la speranza, cominciare ad avere fiducia, aprirci
alla tenerezza.
Ma per farci trovare pronti a quest' appuntamento, fissato anche per noi, anche se forse non lo sappiamo, dobbiamo anzitutto accettare di metterci in ascolto.
Si scopre che tutto comincia o ricomincia. Cercare, cercare per essere e mai per diventare. Questa è la vera festa.