In attesa di conoscere quelle che saranno le decisioni della Regione, in merito al riordino delle comunità montane per le quali l’ente sarà chiamato a legiferare entro la fine di giugno, il consigliere regionale di Italia dei Valori, Maurizio Feraudo, prosegue nella sua attività di rappresentante istituzionale del territorio attraverso una serie di incontri tesi a salvaguardare l’esistenza della comunità montana Destra Crati e soprattutto della sua sede di Acri.
Nella giornata di ieri Feraudo ha incontrato l’assessore regionale alle riforme, Liliana Frascà a cui ha manifestato le proprie preoccupazioni e quelle di un intero comprensorio circa l’eventuale soppressione della Destra Crati costituita da ben undici comuni e che conta circa centomila abitanti.
Durante l’incontro Feraudo ha sottolineato i motivi per i quali l’Ente montano, e la sede di Acri in particolare, non debbano cessare le proprie funzioni ricevendo, dall’esponente della giunta Loiero, ampie rassicurazioni sulla non soppressione.
“Oggi, sostiene Feraudo, nell'ottica di una visione diversa della montagna, c'è la necessità di istituzioni che si occupino di manutenzione idrogeologica, idraulica e forestale e di enti che facciano progetti di sviluppo e che valorizzino le ricchezze delle loro aree come i boschi, i pascoli e l’agricoltura di montagna, oltre ovviamente alle attività turistiche e sportive di cui essa è naturale teatro. Ritengo che la Destra Crati, che è una delle più corpose, della regione, attraverso nuovi indirizzi politici che pure devono essere dettati, possa essere motore propulsore di questa ampia ed importante parte della Calabria. La Destra Crati, dice Feraudo, dovrà conquistare un ruolo di progettualità e programmazione permettendo alla presila ed alle zone albanesi, forte delle caratteristiche orografiche, di aprirsi a nuove iniziative nel campo turistico, dell’artigianato, dell’allevamento e dell’agricoltura”.