Doveva essere una seduta del consiglio comunale tranquilla e senza sorprese, ed, invece, quella dell'altro ieri, si è rivelata una riunione dai toni accesi, con tante polemiche e ricchi spunti di riflessione. All'ordine del giorno vi era da votare la soppressione o meno della commissione edilizia in virtù del Decreto del Presidente della Repubblica del 2001 che demanda ai comuni la possibilità di fare a meno di questo organo di controllo. Dopo tre ore di discussione il punto è stato bocciato.
La commissione non cesserà di esistere grazie a otto voti a favore dell'abrogazione e nove contrari. A favore per la soppressione si sono schierati i cinque del Pd e gli Indipendenti Barone, Bomparola e Bruno, contro Rc, Pdci, Verdi e Udc, astensione per il Pdl.
Maggioranza giù, quindi, ma la decisone di sopprimere o meno una commissione consiliare, che al comune costa circa undicimila euro all'anno, ha messo a nudo, tutte le difficoltà, le lacerazioni e le contraddizioni di una maggioranza sempre più sfilacciata. Il voto contrario espresso dai quattro della Sinistra Arcobaleno ha fatto andare su tutte le furie gli altri consiglieri di maggioranza nel mentre Pdl e Udc assistevano compiaciuti alla lotta intestina. Ed è stato proprio il capogruppo del Pd, Lupinacci, attraverso un'analisi lucida e spietata, a chiedere al sindaco un imminente giro di consultazioni all'interno della maggioranza al fine di capire come stanno realmente le cose ma soprattutto per organizzare il rilancio del programma e, se necessario, anche con altre figure.
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Manes, Bomparola e Cozzolino. Tutti auspicano un'inversione di rotta. Per l'opposizione, invece, la maggioranza non c'è più e al primo cittadino viene chiesto di rimettere il mandato. Cosa che in realtà, a microfono spento, sfugge anche a qualche esponente del governo. Non è la prima volta, però, che la maggioranza si ritrova in difficoltà.
Era già accaduto in occasione del consuntivo e degli equilibri di bilancio quando fu salvata solo dal voto di un Indipendente. Per la SA la commissione è un ottimo organo di supporto all'ufficio tecnico mentre per gli altri rappresenta uno spreco e un contenitore di favoritismi ed inciuci.
Nei prossimi giorni si saprà se ci saranno strascichi ma al momento l'esecutivo guidato da Coschignano, seppure ha offerto un altro spaccato poco edificante, non sembra correre rischi. Un'alleanza Pd - Udc appare impossibile.
I casiniani, a quali l'altra sera è stata tesa una mano, mai sosterrebbero un Coschigano bis. E' probabile, invece, che per il bilancio la maggioranza ritrovi compattezza e serenità per arrivare alla scadenza naturale a meno che il primo cittadino, con uno scatto di orgoglio, non decida di mettere fine ad un'esperienza, dal punto di vista politico, non proprio brillante.
Intanto l'altra sera è stato costituito il gruppo del Pd formato da cinque ex diessini e un ex dello Sdi mentre Cavallotti e Gencarelli, ex Idv, hanno comunicato di aderire al gruppo dell'Udc.
Giusto un mese fa entrambi avevano dichiarato di restare Indipendenti. E' l'ennesimo atto in un consiglio comunale completamente diverso da quello uscito dalle urne.