Leggendo l'articolo del signor Antonello Luzzi ed essendo un suo coetaneo nonché compagno di classe non posso rimanere impassibile davanti alle affermazioni e diffamazioni scritte nel già citato articolo. Il signor Luzzi faceva riferimento a una citazione di Giovanni Falcone, un uomo che ha lavorato per difendere la legalità e l'onestà.
Già, l'onestà, parola che il signor Luzzi, o chi per lui, evidentemente non conosce o ignora volutamente. Il sottoscritto ricorda precisamente che più volte ha cercato di convincere Antonello a partecipare al viaggio d'istruzione avente come meta Barcellona ma ha ricevuto solo risposte negative senza motivazioni. Se avesse chiesto aiuto sicuramente non gli sarebbe stato negato da nessuno dal momento che nessuno è autosufficiente ma tutti hanno bisogno di tutti. Chiedere aiuto non è una vergogna ma è un atto di forza e di umiltà.
Purtroppo è difficile leggere nel pensiero, forse sarebbe meglio dialogare quando si ha bisogno di qualcosa e non aspettare che la Provvidenza illumini l'intelletto degli altri.
L'invito è stato rivolto in più di una occasione ma non è stato accolto. La sua presenza sarebbe stata ben accetta da tutti, che, invece, hanno ricevuto questa pugnalata alle spalle suscitando lo scalpore della cittadinanza acrese.
Riconosco le sue non poche difficoltà ma credo che l'emarginazione di cui si parla in quel famosissimo articolo è un modo come un altro per fare del vittimismo ingiustificato e per screditare l'ottima reputazione di cui godono tutte le persone che frequentano quella scuola.