L'articolo pubblicato dal signor Piergiorgio Garofalo faceva riferimento ad una bella frase di Giovanni Falcone "gli uomini passano, ma le idee di questi restano e camminano sulle gambe di altri uomini".
Allora io mi chiedo, quali idee? Fate appello al voto dei giovani perché evidentemente li considerate maturi e consapevoli.
Anche io sono giovane ho diciannove anni e fra poco dovrò esprimere il mio voto e proprio in questi ultimi giorni di campagna elettorale posso dedicare tanto tempo alle riflessioni e perché no, ritrovarmi in qualche ideale, ma mi accorgo che il mio dolore non ha colore. Posso riflettere perché sono a casa. I miei giovani compagni sono in Spagna a godere le meravigliose esperienze del turismo scolastico proposto in questi periodi.
Avrei voluto partecipare anch'io, volevo andare da solo, sì da solo con i miei compagni di classe che evidentemente hanno avuto paura di darmi una mano per salire quattro miseri gradini di un pullman che portava verso la spensieratezza. Io ora sto diventando diversamente abile, abile nel non arrendermi, abile a lasciarmi scivolare addosso tutta l'indifferenza di questo mondo, ma abile a rimanere emarginato. Questo no!
Non voglio credere nell'emarginazione perché sento di poter contribuire in questa società, ma come? Forse mettendo a nudo i miei sentimenti, facendo conoscere a tutti senza vergogna ma con coraggio il mio disagio. Il disagio di tanti altri.
Voi vi aspettate dai giovani il voto. Io aspettavo un invito. A seguirli, perché gli "amici sono un bisogno saziato" e poi perché mi ritrovo spesso nelle parole di Kahlil Gibran "Nell'amicizia ogni pensiero, desiderio, speranza, nasce nel silenzio e si partecipa con gioia. Condividetevi le gioie sorridendo nella dolcezza amica, perché nella rugiada delle piccole cose, il cuore scopre il suo mattino e si conforta."