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Feraudo adesso e’ parte offesa e passa all’attacco.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Il Consigliere regionale di Italia dei Valori Maurizio Feraudo è sempre più convinto di essere stato vittima di un ben architettato complotto a suo danno per farlo decadere dalla carica istituzionale conquistata nel 2005. Alla vicenda giudiziaria che lo ha riguardato, infatti, vanno aggiungendosi sempre più nuovi elementi e colpi di scena che confermerebbero la tesi di una vera e propria montatura ordita nei suoi confronti. Feraudo, dopo che le indagini avevano accertato l'assoluta assenza di riscontri rispetto alle accuse mossegli dai due suoi ex collaboratori i quali - secondo il magistrato inquirente - avrebbero agito perché spinti da risentimento e rancore nei suoi confronti, è stato prosciolto dall'accusa di concussione.
Incassata l'archiviazione i ruoli si sono invertiti e, passato all'attacco, Feraudo ha denunciato i suoi accusatori per i reati di calunnia e diffamazione. Ad arricchire la vicenda è giunta la richiesta, da parte della Procura della Repubblica di Cosenza, P.M. Dott. Antonio Tridico, del rinvio a giudizio di tale Seta Luigi che annovera a suo carico diversi precedenti penali tra i quali concorso in rapina, rapina e ricettazione, il quale dovrà comparire il prossimo 15 maggio dinanzi al GIP di Cosenza per rispondere del reato di millantato credito nei confronti del Consigliere regionale Maurizio Feraudo. Procedimento penale, questo, in cui il Feraudo è parte offesa. Ed è proprio dall'incartamento di tale procedimento che rispunta qualche personaggio che aveva già avuto un ruolo di primo piano nell'altra vicenda giudiziaria già conclusasi favorevolmente per il Feraudo.
"Le diverse vicende giudiziarie che si concatenano tra di loro avvalorano sempre più la tesi dell'esistenza di un'unica regia che aveva come preciso obiettivo quello di farmi decadere dalla carica di Consigliere regionale". Così si esprime Maurizio Feraudo, capogruppo di Italia dei Valori in Consiglio regionale, dopo avere appreso del procedimento in cui egli è parte offesa.
"Non c'è dubbio - prosegue Feraudo - che in tale procedimento mi costituirò parte civile ed andrò fino in fondo per perseguire tutti coloro che mi hanno fatto del male. Sono infatti sicuro che all'esito dell'attività processuale verranno fuori, così come già stanno emergendo, oltre alle ragioni, i nominativi e le responsabilità di quanti, con inaudita e feroce spregiudicatezza, si sono prestati a supportare, ciascuno con un preciso ruolo, l'inquietante disegno di delegittimazione della mia persona, della mia carica sia politica che istituzionale e, persino, dell'intero Consiglio regionale".
"Quella attraversata - conclude Feraudo - è una vicenda che ha fatto vivere a me e alla mia famiglia momenti veramente drammatici ed è solo grazie all'azione efficace della magistratura,verso cui ho sempre nutrito la massima fiducia, che, dopo tanto fango buttatomi addosso, oggi inizia la stagione della verità e della riscossa, per me e per il Consiglio regionale".

PUBBLICATO 04/04/2008

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