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L'amministrazione comunale non vuole più realizzare la nuova media Padula.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Per il crisma dell’ufficialità bisogna attendere ancora un po’ ma si ha l’impressione che oramai la nuova scuola media Padula non nascerà al posto della vecchia.
Che, nel frattempo, è stata completamente demolita. Alunni, docenti e non docenti dallo scorso mese di settembre sono sistemati presso una struttura privata che al comune costa circa tremila euro al mese.
Il nuovo edificio, definito centro polifunzionale, sarebbe ( il condizionale a questo punto è d’obbligo) dovuto nascere proprio difronte la basilica del Beato Angelo, alle spalle di un’ampia piazza. Un progetto ambizioso, facente parte del P.s.u., programma di sviluppo urbano deliberato dalla precedente amministrazione di centro destra Ed in parte confermato da quella attuale. Ora, a distanza di qualche anno, l’esecutivo di centro sinistra guidato da Coschignano sarebbe orientato a fare un clamoroso passo indietro. Per la verità sia il primo cittadino che alcune forze politiche si sono dimostrate scettici sin dal primo momento nei confronti di questo intervento che ora rischia seriamente di non essere realizzato. Ma cosa ha fatto cambiare idea all’amministrazione? Nei giorni scorsi i partiti di governo si sono incontrati più volte ( ma altre riunioni sono in programma ) per analizzare la questione e sembra che alla fine siano tutti d’accordo. O quasi. La cospicua spesa, circa tre milioni di euro di cui la metà con mutuo, e la diminuzione della popolazione scolastica starebbe spingendo l’amministrazione a rivedere il progetto.
La media Padula, però, non scomparirebbe ma sarebbe trasferita nei nuovi locali di via Moro che attualmente ospitano la succursale della media Da Vinci che a sua volta sarebbe traslocata nella sede principale di via Montessori. C’è, però, un impegno preso con tutto il quartiere Cappuccini che, in caso la nuova scuola non venisse realizzata, perderebbe di significato e di immagine. Si punterebbe, quindi, solo sulla riqualificazione della piazza e sulla costruzione di locali che potrebbero ospitare servizi ed uffici o magari pensare ad nuovo progetto rivolto al turismo religioso-culturale vista la presenza della splendida basilica e dello storico palazzo Falcone con annesso il museo.
In ogni caso la questione richiederà un’ampia discussione in consiglio comunale dove l’opposizione, che all’epoca del finanziamento era maggioranza, difficilmente accetterà questo tipo di soluzione mentre anche tra le stesse forze di governo gli attriti non mancano.
Cosa diranno ai cittadini ed agli elettori quelle forze politiche che si sono dimostrate favorevoli all’intervento? E’ possibile cambiare idea dopo soli sei mesi? E’ il risultato, tuona più di uno, di improvvisazione e mancanza di programmazione di questo esecutivo.





PUBBLICATO 20/03/2008

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