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Rabbia e perplessità sulla vendita di bosco Pietramorella.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Come prevedibile la decisione dell’amministrazione comunale di mettere all’asta l’intero bosco di Pietramorella, per rimpinguare il vuoto di cassa, sta suscitando molta perplessità e sdegno non solo tra alcune forze politiche ma anche tra i cittadini, soprattutto tra quelli direttamente interessati.
Il delicato argomento sarà trattato lunedì prossimo in consiglio comunale ma sull’approvazione o meno vi sono molti dubbi visto che alcuni consiglieri di maggioranza sono ancora indecisi sul da farsi. Il patrimonio boschivo misura circa settecento ettari e si trova in località San Giacomo, a nord del centro abitato. E proprio da questa popolosa frazione si alza forte il grido di allarme di Sinistra Democratica che si schiera contro la vendita del bosco spiegandone i motivi in un comunicato.
SD è solidale con tutti i cittadini sangiacomesi che sono possessori di fondi all’interno della cosiddetta montagna di Pietramorella. SD di San Giacomo esprime forte preoccupazione per questa decisione assunta dall’amministrazione comunale che si basa su delle norme molte pasticciate e di difficile interpretazione contenute in una legge regionale, la n° 18/2007 che, per meglio interpretarla, gli amministratori hanno ritenuto opportuno prendere in considerazione una norma di un Decreto Regio risalente al 1928 emanata, cioè, prima che entrasse in vigore la Carta Costituzionale e le importanti garanzie costituzionali stabilite dall’articolo 134 e seguenti in essa contenute. Con la sdemanializzazione si arriverà alla cessazione degli usi civici, scrive ancora Sd, ma nel secondo dopo guerra molti cittadini sangiacomesi si sono trovati senza i propri cari persi nel conflitto mondiale, impoveriti, senza una lira ed hanno pensato bene di acquisire gli usi civici di fondi comunali per porre rimedio a fame e disperazione. Molti cittadini, per entrare in possesso di questi terreni finirono anche in galera e molti addirittura morirono. A noi di Sd di San Giacomo ci dispiacerebbe pensare che la ormai collocazione al centro da parte del Pd abbia fatto dimenticare agli ex compagni Ds il concetto di miseria ma non per questo a rimetterci devono essere i cittadini e le fasce più deboli e più bisognose della popolazione sangiacomese. SD, si legge ancora, si batterà per fare luce su questa storia e auspica che in consiglio comunale tutti i consiglieri, e non solo quelli della Sinistra l’Arcobaleno, voteranno con senso di responsabilità, cioè contro questo provvedimento scellerato che ha messo sul piede di guerra i cittadini possessori, e non solo, di questi fondi demaniali. Se il provvedimento di sdemanializzazione dovesse venire approvato Sd chiederà alla magistratura di interessarsi del caso al fine di verificare che non vi siano state violazioni di legge. Se la magistratura dovesse riscontrare violazioni di legge il Comune si troverà a dover risarcire ai cittadini possessori dei terreni che adiranno le vie legali, e saranno in tanti, oltre al danno biologico, anche le spese di giudizio. Altro che risanamento delle casse comunali! Sd – San Giacomo, conclude la nota, invita i cittadini sangiacomesi ad unirsi e a lottare contro quella che agli occhi dei più appare una vera e propria ingiustizia messa in atto soltanto per racimolare quattrini e che ha provocato ansia a tanti cittadini che rappresentano le fasce più deboli e bisognosi della nostra storica e importante comunità.

PUBBLICATO 18/02/2008

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