Opinione Letto 1649  |    Stampa articolo

Fra una cosa e l’altra...

Domenico Gallipoli
Foto © Acri In Rete
La libertà democratica di poter esprimere le proprie opinioni, in maniera scritta o verbale, è strettamente correlata anche a quella legittima di poter avere dei dubbi su chi, fino ad ieri, faceva il portavoce degli atti e delle azioni provenienti dalla casa comune ed ora, alla risoluzione del suo contratto per motivi che poco c'interessano, continua a fare dell'informazione ma, in maniera un po' diversa, tanto per usare un eufemismo. Dovrebbe invece essere chiaro a tutti che chi fa giornalismo deve, per forza di cose, dare conto del suo operato se non a Dio, se non agli uomini, almeno ai suoi ele... pardon lettori.
Allora, "se tu sei sveglio, io non dormo" disse Terence Hill a Bud Spencer, e tanto meno dormono alcuni utenti di Acrinrete e qualcun altro ancora dalle "idee libere, libertarie e libertine e tutti insieme, svegliandosi di buon'ora, sono andati a pesca, perché se tanto è vero che chi dorme non piglia pesci, chi non dorme i pesci li piglia, se non altro in faccia.
E così è accaduto, perché quando qualcuno, anzi proprio un signor nessuno, nel forum qui di fianco si poneva e lì poneva sarcasticamente una legittima domanda, sull'improvviso cangiamento, sia nello stile che nei contenuti, relativo agli articoli di Piero Cirino, riceveva una lapidaria risposta che sembrava provenire tomo tomo, cacchio cacchio, dalla più recondita delle contrade della Trinacria. (Leggi "L'innominabile").
Ora il fatto in se ha poca rilevanza, specie allo stato attuale delle cose. Coloro che vestono Volta & Gabbana sono così numerosi da non fare più notizia, tanto se c'è ancora qualcuno tanto ingenuo da esprimere una qualche perplessità riguardo alla mancanza di coerenza, inesorabilmente viene freddato con la frase "solo gli idioti non cambiano mai idea".
E' anche vero però, citando Massimo D'Alema, che ognuno di noi tende a giudicare molto intelligenti le persone che avvalorano le nostre idee, pertanto è lecito porsi una domanda:
- Chi lo ha suffragato fino ad ora rimarrà fedele alle di lui primordiali idee, per continuare ad essere considerato intelligente, o le cambierà insieme con esso per non essere dagli altri considerato idiota?
Internet ha rivoluzionato il mondo dei media modificando l'accessibilità ad essi da parte del grande pubblico. Proprio per questo il web è uno strumento comunicativo altamente democratico. Chi offre nel suo sito la possibilità di discutere liberamente nello spazio del forum, o ancora di più dare, senza la necessità e l'obbligo di aver frequentato la scuola di giornalismo, uno spazio in prima pagina a chiunque abbia la voglia e la capacità di esprimere opinioni, dubbi, incertezze, e perché no, mettendo anche in dubbio la lealtà e la correttezza morale degli altri, sempre rapportata alla propria, dovrebbe, di conseguenza, avere la consapevolezza di non poter fare il marionettista tirandone le fila a proprio piacimento. Porre delle regole arbitrarie, tra l'altro puntualmente disattese ed altrettanto puntualmente tirate in ballo a proprio discernimento, non può fare altro che portare alla morte clinica di quel libero spazio.
Anche il "padrone" di una fabbrica, ad un certo punto diviene consapevole del fatto che se vuole crescere dovrà quotarsi in borsa e cedere così la propria azienda ad una serie di piccoli azionisti, ai quali dovrà dare conto del suo operato. Il modo di fare informazione, se qualcuno non se n'è accorto, sta cambiando radicalmente. Il sito di Acrinrete, tenendo sempre ben presente che bisogna essere infinitamente grati ai suoi creatori, proprio per il fatto di aver concesso spazio a tutti, ora può essere considerato virtualmente di ognuno di noi. Pensiamo a come potrebbe essere ora il mondo se internet fosse esistito nel '68, o come strumento nelle mani di un Ernesto Guevara o di un Gandhi.
Negli Stati Uniti da un po' di tempo si parla della possibilità di non stampare più quotidiani del calibro del New York Times e del Wall Street Journal e di renderli disponibili unicamente su Internet a costo zero per il lettore, con guadagni percepiti dalla pubblicità degli inserzionisti. Nell'ambito dell'informazione il trend sta facendo sì che il giornalista diventi sempre più blogger, questo perché il Blog ha il vantaggio dell'interattività di cui il giornale stampato non può disporre. I giornalisti si servono molto dei Blog perché lì trovano notizie e analisi "dal basso". Ma si sta creando anche il processo inverso: il Blogger diviene giornalista accreditato alle manifestazioni di opinione pubblica e diviene accentratore di consenso. (Fonte New York Times).
E, infatti, il 13 dicembre scorso l'autorevole quotidiano statunitense pubblica un esteso articolo sulla realtà attuale italiana osservata dal punto di vista di Beppe Grillo e del suo Blog. http://www.nytimes.com/2007/12/13/world/europe/13italy.html?_r=2&hp&oref=slogin&oref=slogin
Sia ben chiaro che qui non si è contrari alle regole. La democraticità interattiva del web porta ad una deregulation che sfocia inevitabilmente nello scarso valore e nel cattivo gusto. Però bisogna fare attenzione affinché le regole imposte non siano dettate dalla paura o peggio ancora da un secondo fine non dichiarato.
Tutto questo è nato da una domanda e le domande non sono mai indiscrete. Le risposte lo sono, a volte.
http://www.youtube.com/watch?v=k0XZngpVoXo

PUBBLICATO 28/01/2008

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