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Si alla giornata della memoria ma... io la penso così...

Leonardo Marra
Foto © Acri In Rete
La storia non insegna nulla, se non ad approfittare degli errori passati per cercare di commettere altri genocidi che passino inosservati.
Devo ammettere che provo un senso di rifiuto per questa giornata che, per istituzione vuole ricordare solo le vittime della Shoah, come se gli stermini di massa fossero più o meno gravi a seconda delle popolazioni coinvolte.
Si fa tanta retorica attorno alla shoah, uno dei tanti genocidi che sono avvenuti ed avvengono tutt'ora nel mondo, perchè ha coinvolto un popolo che deteneva e detiene forti interessi economici a livello planetario, mentre altri genocidi che hanno minacciato intere etnie sono passati (e passano) inosservati solo perchè coinvolgono popoli che appartengono alla parte povera del mondo quella che come unica colpa ha quella di possedere risorse naturali che possano essere sfruttate dall'Occidente ricco (ora anche dall'Oriente) o che non ne possiede affatto ed allora viene lasciata a sé stessa ed alle bramosie dei potenti locali che per interessi personali arricchiscono i trafficanti d'armi.
E poi si istituisce ipocritamente la giornata del ricordo, come se da ricordare ci fossero solo le vittime dell'Olocausto nazista.
Non c'è bisogno di guardare a 60 anni fa, basta svoltare dietro l'angolo per trovare il genocidio di casa nostra. (Forse che droga ed inquinamento facciano meno morti dello sterminio perpetrato dai nazisti?)
Se la memoria deve essere rinvigorita, allora perchè non ricordare anche l'Olocausto degli Armeni agli inizi del 900 quando 1.200.000 Armeni furono sterminati ad opera delle milizie curde e dall'esercito turco?
Magari possiamo ricordare il massacro dei Cambogiani ad opera dei Khmer Rossi di Pol Pot che sterminarono 1.400.000 persone (fonte Amnesty International) tra il 1975 ed il 1979.
(La cifra esatta è impossibile da stabilire se non per stime, ma si pensa vari fra gli 800.000 ed i 3.300.000 morti)
Oppure il genocidio ruandese uno dei più sanguinosi del XX secolo che portò in cento giorni (aprile-luglio 1994) allo sterminio di oltre 900.000 persone e passato sotto silenzio per la mancanza di interessi economici in quella parte del mondo.
Forse che sia meno interessante porre l'attenzione sul genocidio del Darfur che dal 2003 ad oggi ha sterminato 400.000 persone in nome di una pulizia etnica che ci si ostina a voler far passare per guerra tribale?
Consideriamo anche l'Holodomor, la terribile carestia che colpì l'Ucraina sovietica tra il 1932 e il 1933. Si tratta della più grave catastrofe che si sia mai abbattuta sulla nazione ucraina durante la storia moderna, visto che essa significò la morte di diversi milioni di persone (le stime sono molto discordanti tra loro). Secondo diversi storici e lo stesso governo ucraino, la carestia è stata causata intenzionalmente dalla politica dell'Unione Sovietica, tanto da poter essere considerata un vero e proprio genocidio.
Voglio ricordare il genocidio delle migliaia di musulmani bosniaci nel luglio del 1995 da parte della truppe serbo bosniache, considerato uno dei più sanguinosi stermini di massa avvenuti in Europa dai tempi della seconda guerra mondiale. Ricordando anche che gran parte di coloro cui è stata attribuita la principale responsabilità della strage, siano essi militari o uomini politici, è tuttora latitante.
E dato che ci siamo perchè non ricordare anche genocidio dei georgiani in Abkhazia nel 1991-1993 (anche se le ostilità ripresero nuovamente nel 1998). Tra i 10.000 e i 30.000 georgiani furono uccisi dai separatisti abkhazi, dai mercenari stranieri e dalle forze della Federazione russa. Tra le vittime si ebbero anche greci, estoni, russi e abkhazi moderati.
E perchè appropriarsi della giornata della memoria identificando questa con il termine Shoah (riguardante gli ebrei) e non (per esempio) anche con Porrajmos che indica il tentativo del regime nazista di sterminare il popolo Rom (o zingaro) durante la Seconda guerra mondiale.
Al pari della più nota Shoah, il Porrajmos fu deciso sulla base delle teorie razziste che caratterizzavano il nazismo.
Dato che le comunità nomadi dell'Europa orientale non erano organizzate come quelle ebraiche, il numero delle vittime non è esattamente definibile, ma si può approssimare tra le 400.000 e le 800.000 unità. Solo recentemente i Rom hanno iniziato a chiedere di venire ufficialmente inseriti tra le vittime del regime nazista.
Io dico sì alla giornata della memoria purché essa sia rivolta a ricordare le vittime innocenti di ogni parte della storia e non ci si limiti a commemorare in maniera strumentale solo quelle che si reputano più spendibili nell'operazione di mercificazione della morte.

Ogni informazione riguardante i genocidi di cui sopra (e tutti gli altri che per brevità non ho citato) si possono reperire facilmente su wikipedia alla voce "genocidi", esattamente come ho fatto io.

PUBBLICATO 27/01/2008

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