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Scuola primaria “Pastrengo”, classi 2°a - 2°b: Noi piccoli “storici” ricerchiamo… e scopriamo.

Classi 2°a - 2°b
Foto © Acri In Rete
Noi bambini in occasione del Natale stiamo preparando una drammatizzazione, scritta in dialetto acrese, sui preparativi del giorno della Vigilia di Natale. Questa è scaturita da una RICERCA STORICA, AMBIENTALE, RELIGIOSA e SOCIALE che ci ha portato alla scoperta del Natale di tanto tempo fa.
Nella nostra ricerca abbiamo coinvolto i genitori e i nonni, i quali si sono divertiti insieme a noi a riscoprire:
- USANZE
- PIETANZE
- PAROLE DIALETTALI
- SPECIE VEGETALI

Queste ultime, utilizzate come addobbi durante i giorni di Natale.
Tutti aspetti ormai dimenticati o sostituiti dalla modernità.
Abbiamo conosciuto una usanza particolare che si faceva la sera della Vigilia di Natale : si baciava la mano ai genitori e ai nonni e in cambio si riceveva la benedizione.

I nonni, i genitori e noi con meraviglia ci siamo accostati ai sapori autentici del Natale e alle pietanze tipiche della Vigilia che sono nove:
- SPAGHETTI CON LA MOLLICA DI PANE E SUGO DI BACCALÁ
- MINESTRA DI BROCCOLI E VERZA
- BACCALÁ FRITTO
- BACCALÁ CON I PORRI
- FRITTELLE DI ZUCCHINE SECCATE
- BROCCOLI GRATINATI AL FORNO CON MOLLICA DI PANE, ALLORO E PEPERONCINO MACINATO
- RAZZA IN GELATINA
- ANGUILLA IN UMIDO
- INSALATA DI VERZA CONDITA CON OLIO, ACETO E MELANZANE ALLA SCAPECE.

Inoltre c'era anche una grande varietà di frutta fresca e secca (castagne infornate, crocette di fichi……….) e tantissimi dolci fritti come: "i cullurielli", "le grispelle", "i turdilli", "i scadilli", "la pasta a confetti" e tanti altri.
I genitori si sono entusiasmati nel riscoprire parole dialettali ormai in disuso ma dense di significato come: "bomminiellu", "aruomidu", "panichelle"…….
Noi bambini, abituati all' abete o all' albero di Natale finto abbiamo conosciuto altre specie vegetali che i nostri nonni usavano per albero di Natale, sono:
- IL CORBEZZOLO (D' ARUOMIDU)
- IL PINO (U PINU)
- L' AGRIFOGLIO (A FRASCOGNA)
- L' ALLORO (U DAVURU).

Tutte queste specie crescono spontaneamente nei boschi e nel sottobosco della Sila e alcune sono già di natura adornate con palline rosso-arancio.
Inoltre abbiamo scoperto un'altra specie spinosa: L' ASPARAGINA (A SPINA PUDICI) che cresce nelle zone collinari e si metteva intorno alla capanna di Gesù Bambino con qualche fiocchetto di bambagia per simulare la neve.
Intervistando i nonni abbiamo scoperto quali erano i dolci tipici natalizi, come si preparavano, e ci è venuta…… L' ACQUOLINA IN BOCCA!
Alcuni di essi li preparano anche le nostre mamme. Sono i BONISSIMISSIMI "cullurielli", ciambelline fritte in olio di oliva.
La preparazione di questi dolci era un vero e proprio RITO. La nonna impastava la farina con il lievito naturale (a criscenta) e l' acqua calda, già dalla mattina, per farla lievitare bene, bene. Verso sera l' impasto era gonfio e pronto per essere lavorato.
MA QUALE RUOLO AVEVA IL NONNO?
Il nonno era il PROTAGONISTA MAGICO di tutta la vicenda, aveva compiti ben precisi che poteva svolgere solo lui.
ECCO COSA FACEVA:
- metteva la padella, colma di olio, sul fuoco del camino;
- inseriva nell' olio bollente IL PRIMO "CULLURIELLU";
- li girava con uno spiedo fino a quando erano dorati;
- toglieva dalla padella i "cullurielli" cotti;
- deponeva la padella (a fressura) arroventata dal fuoco;
- offriva il vino ai parenti e amici presenti.

COSA OCCORRE PER FARE BENE I "CULLURIELLI"?
- FARINA, LIEVITO NATURALE, ACQUA
- UNA GRANDE PADELLA DI FERRO O DI RAME
-UN GRANDE FUOCO
- OLIO DI OLIVA ABBONDANTE, prodotto nei frantoi locali (i trappiti)
- TANTISSIMA VOGLIA DI GUSTARLI!!


Vi è piaciuta questa nostra ricerca?
Ve la offriamo a tutti voi Acresi, come regalo di Natale!
Gli alunni e le maestre delle classi seconde della Scuola Primaria Pastrengo.
BUON NATALE A TUTTI!

PUBBLICATO 16/12/2007

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