Quello del settore degli affari legali, è proprio il caso di dirlo, sta diventando un vero e proprio affare per molti e si sta dimostrando il tallone di Achille di questa amministrazione comunale (ma, per la verità lo era stato anche per quella precedente).
Transazioni chiuse in fretta ed a tutto svantaggio del comune, centinaia di decreti ingiuntivi e di cause perse sono solo alcune delle falle del settore.
La mancanza di un ufficio legale, più volte auspicato, si sente e nel frattempo quello degli affari legali si sta rivelando il dipartimento che assorbe di più nel bilancio comunale.
L'ultima chicca, perché di questo si tratta, ce la racconta proprio un avvocato. Si tratta di un giovane ma noto legale di Acri le cui denunce, se sono vere, non possono passare inosservate. M.R.C, senza peli sulla lingua attacca il comune sia dal punto di vista amministrativo che politico.
"Questo esecutivo - ci dice - per essere una giunta di sinistra, dovrebbe difendere i diritti e gli interessi dei lavoratori e delle classi più deboli. Si dimostra, invece becera ed insensibile alle legittime rivendicazioni dei lavoratori L.S.U. di cui alla Legge 223/91. Questi da tempo accreditano dall'Amministrazione Comunale un contributo mensile di 154,93 euro erogato dalla Regione Calabria dal 1996 al 2000 e regolarmente versato da questa al Comune in due soluzioni. Dette somme, però, scrive ancora il legale - non sono mai state corrisposte ai lavoratori né dalla precedente Amministrazione né da questa. Evidentemente sono state distratte in altri capitoli di bilancio o addirittura restituite al mittente per mancanza di progettualità. Sta di fatto che risultate inevase le reiterate richieste di pagamento i lavoratori si vedevano costretti a rivolgersi alla sottoscritta ed a chiedere al Tribunale di Cosenza in funzione di Giudice del Lavoro separati decreti ingiuntivi di pagamento. L'Amministrazione Comunale non solo non ottemperava all'ordine di pagamento, ma faceva inutilmente decorrere anche i termini per proporre tempestivamente opposizione. Ma allorquando già i decreti ingiuntivi erano diventati esecutivi per decorrenza dei termini, l'ineffabile Amministrazione pur di prendere ulteriore tempo, e disattendere le legittime richieste di pagamento, pensava bene proporre ugualmente opposizione alle ingiunzioni e si muniva di un proprio legale di fiducia ma anziché avvalersi dell'opera professionale di uno dei circa ottanta avvocati che operano e sono residenti in Acri, affidava l'incarico di promuovere le opposizioni contro ben venticinque decreti ingiuntivi ad un legale residente e operante fuori Acri. Tale nomina - scrive ancora il legale - contrasta con i propositi del Sindaco che, durante la campagna elettorale, andava ripetendo che i professionisti di Acri, costretti ad emigrare altrove per mancanza di lavoro, dovevano invece essere trattenuti nel loro luogo di residenza. Evidentemente si trattava di mera propaganda elettorale.
L'Amministrazione - conclude il legale - non solo sarà costretta a corrispondere ai lavoratori le proprie legittime spettanze, maggiorate degli interessi e spese legali, ma dovrà anche corrispondere ad un altro legale ulteriori spese e competenze professionali per le opposizioni, che per essere state proposte oltre il termine di legge, saranno dichiarate inammissibili con sicura condanna alle spese."