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Manca l’acqua per un settimana. Comune condannato.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
La situazione finanziaria del comune non è sicuramente delle migliori. Più volte l'assessore al bilancio, Mario Bonacci, ha sottolineato la diminuzione dei trasferimenti sovraccomunali e il non aumento delle imposte. Due fattori che hanno caratterizzato in negativo il bilancio comunale. Per mercoledì prossimo è previsto il voto del consiglio comunale sull'assestamento di bilancio per l'anno in corso.
Il pareggio è garantito ma si attende con ansia di conoscere a quanto ammonta la somma impegnata ma non elargita.
Intanto dal tribunale locale arriva un'altra doccia fredda per le casse comunali. Il giudice di pace, Rosaria Alba Galasso, ha condannato il comune, difeso dall'avv. Giuseppe Caratelli, a pagare la somma di ventuno mila euro riguardante il risarcimento di danni subiti da ottantacinque famiglie residenti in contrada Cuta. I fatti risalgono al dicembre del 2001.
Per una settimana, dal ventidue al ventinove, in tutta la zona è venuta a mancare l'erogazione dell'acqua potabile, senza alcun preavviso, "creando notevoli danni e disagi sia perché avvenuta in un periodo particolare e sia perché il comune non ha predisposto alcun rimedio alternativo per ovviare all'inconveniente." La difesa del comune affermava che ignoti avevano manomesso doversi pozzetti della rete idrica causando, quindi, l'interruzione dell'erogazione dell'acqua.
Secondo l'accusa, invece, il comune non è stato esente da colpe "non tanto per aver causato l'improvvisa sospensione dell'erogazione del prezioso liquido ma perché non ha posto in essere tutte quelle misure necessarie ad alleviare i disagi."
Ed, inoltre, si legge nella sentenza, sull'ente pubblico, gestore del servizio, grava garantire il diritto fondamentale di tutti i cittadini all'approvvigionamento idrico o quanto meno informare dell'inconveniente tramite avviso pubblico, attivarsi con servizi sostitutivi ed intervenire con celerità.
Tutto questo, secondo il giudice di pace del tribunale di Acri, evidentemente non è stato fatto sicchè ha condannato il comune a pagare ad ogni attore convenuto 250,00 euro che moltiplicati per ottantacinque crani fanno 21.250,00 euro nonostante i disagi hanno, in realtà coinvolto almeno duecento persone in tutto.

PUBBLICATO 23/11/2007

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