La replica del consigliere Feraudo a quanto scritto dall'amministrazione comunale è, se ce n'era bisogno, la dimostrazione più viva di come IdV stia vivendo momenti difficili.
Ci aspettavamo una risposta nello stile che si addice a un rappresentante istituzionale, ma ognuno di noi ha il suo modo di agire e di porsi e su questo verrà giudicato.
Il consigliere Feraudo, in preda ad una crisi d'ira come non si era mai visto negli ultimi tempi, evita di replicare nel merito e si difende attaccando con generiche accuse di fallimento.
Viene riproposta la stessa litania, secondo la quale il centrosinistra ad Acri si sarebbe affermato grazie al "significativo" apporto di IdV e furbescamente non si affronta l'argomento sul quale Feraudo era stato sfidato a smentire l'amministrazione comunale, ossia la sua totale insussistenza quale rappresentante regionale di maggioranza. Improvvisamente tutto l'ardore verso i 156 scompare e con esso svanisce la lucidità.
Non è più il caso di rispondere sui fatti, Feraudo è troppo nervoso per un ragionamento politico. E' giunto il momento di sfogarsi!
E' un fatto, comunque, che il rappresentante di IdV non replichi sulla questione del riavviamento al lavoro dei 156.
E non c'era nulla da replicare. L'onta, però, va lavata nel sangue. In preda all'esasperazione, tuttavia, si è poco lucidi e ci si imbatte in nuovi scivoloni come l'attacco ad un consigliere, reo, secondo IdV, di essersi astenuto sul bilancio, pur essendo stato eletto in una lista civica alleata al ballottaggio con il centro-destra.
Che dire allora di ciò che Feraudo aveva cercato di imporre, senza successo, ossia l'omogenizzazione nel centrosinistra di un consigliere eletto nelle fila di Forza Italia? Ma quella era, evidentemente, un'altra storia.
Sempre a proposito di coerenza, si condannano scelte fatte quando IdV era parte della maggioranza, condividendole pienamente, come l'ascensore di Parco Calamo.
Queste e altre uscite recenti del consigliere Feraudo rischiano di trasformare in un pericoloso ossimoro il riferimento ad un'Italia dei Valori.
Valore, egregio consigliere, è la coerenza; valore è l'impegno disinteressato verso la comunità a cui si appartiene e che ci ha espresso; valore è il coraggio delle proprie azioni e potremmo continuare, ma a che pro?
In un periodo in cui l'antipolitica sembra affermarsi, bisognerebbe interrogarsi su quali responsabilità abbiamo come rappresentanti istituzionali e in che modo il nostro agire possa favorire il rinascere di un sentimento di avversione verso la politica.
Ecco, On. Feraudo, sarebbe opportuno che ognuno di noi, ripresentandosi agli elettori, ci arrivi con il bilancio di ciò che ha fatto in un quinquennio e se ne vedrebbero delle belle! Questioni complesse quando sono banalizzate o, peggio, distorte a proprio piacimento, rischiano di sopprimere la responsabilità personale dell'individuo e ottundono le sue capacità critiche. Ma è proprio a quelle capacità che è affidato il nostro futuro e su di esse i cittadini saranno chiamati a giudicarci. Per quanto ci riguarda siamo sereni.