Intervista a Nello Serra.
Luigi Chimento
Professore, nel 1999 l'idea di realizzare materialmente una casa famiglia per il disagio multidimensionale. A che punto è il progetto? All'inizio non eravamo in molti a crederci ma la caparbietà ha vinto ogni difficoltà. Allo stato attuale abbiamo speso circa un miliardo delle vecchie lire per realizzare due piani per circa 700 metri quadri. Tutto questo grazie alla generosità della gente. Ma ancora la strada è lunga se considera che il progetto prevede due mila metri quadri….. Tutto è partito con una benefattrice… Si, Giuseppina Gencarelli, una signora dal cuore immenso, venuta a mancare nel 2003. Ha omaggiato la cooperativa, con atto di donazione quando era ancora in vita, di un terreno di 44 mila metri quadri - e, dopo la morte, con testamento olografo ha devoluto alla causa della Don Milani l'edificio dove ci troviamo adesso e la somma di 200 mila euro. Quando il progetto comunità sarà compiuto pienamente, il merito andrà ascritto in primis a Giuseppina Gencarelli. A lei, ad i miei infaticabili collaboratori ed alla gente comune. Colgo l'occasione per ringraziare tutti gli uomini e le donne che con le loro donazioni stanno permettendo la realizzazione di un sogno. Peccato che è venuto a mancare l'apporto di molte famiglie "altolocate" acresi…. La maggior parte delle donazioni provengono dal territorio acrese? Si, il 90% è farina del nostro sacco; sebbene, non c'è ancora piena condivisione dell'importanza che potrebbe rivestire una casa famiglia come l'abbiamo pensata per la comunità. Alcuni strati di popolazione sono ancora immuni da operazioni caritatevoli. Spesso non per egoismo ma per mancanza di senso civico o per disinformazione. Noi stessi non siamo esenti da colpe in quello che è il progetto per la sensibilizzazione della comunità locale. Resta il fatto, vitale, che per la raccolta fondi ci prodighiamo anche in una serie dia attività produttive, come la bachicoltura o la gelsicoltura. Non pecco di presunzione nel dire che per la bachicoltura siamo un riferimento a livello nazionale…. Cosa mi dice degli enti pubblici. Avete avuto il necessario supporto? Degli enti pubblici non mi posso assolutamente lamentare. C'è stata nel corso degli anni una collaborazione costante e fattiva. Così come, un plauso va fatto ai tantissimi professionisti acresi che in fase di progettazione dell'edificio Casa famiglia hanno prestato la loro opera in modo del tutto gratuito. Peccato, come dicevo anche prima, per il mancato apporto di molte famiglie ricco -borghesi. Così come è un dato di fatto che gli imprenditori locali - anche per le nostre scarse capacità di cooptarli - con pochissime eccezioni sono rimasti al di fuori da tutta l'operazione. Nei casi migliori si limitano ad essere dei buoni creditori ed a posticipare il pagamento delle fatture. Come è andata la raccolta del 5 x Mille? Al di là di ogni più rosea previsione. Nel 2006 abbiamo avuto 3199 "preferenze", con circa 40 mila euro raccolti; il terzo posto a livello provinciale; tra i primi 150 a livello nazionale. Peccato però che ancora lo stato non ci abbia dato un euro… Avete alle spalle filantropi, che di mestiere fanno i politici e che magari sino ad ora hanno preferito restare nell'ombra ? Assolutamente no…anzi purtroppo no: se ci fossero avremo più liquidità e tutto sarebbe più facile!!! Fuori dagli scherzi, nel progetto Comunità Don Milani la politica ha avuto un ruolo assolutamente marginale e di completa ininfluenza. Al di là di contributi o iniziative strettamente personali di alcuni uomini politici acresi, posso ben dire di non avere avuto politicanti come benefattori. Anche per questa "categoria", ha certamente influito l'incapacità nostra di coinvolgerli. Il prossimo traguardo della cooperativa Don Milani sarà quello di trasformarsi in Comunità di accoglienza accreditata dalla Regione Calabria. A quel punto qualche amicizia politica potrebbe tornare utile… Sino ad un certo punto. Molte strutture residenziali, vedi il caso Serra D'Aiello, hanno fatto dei finanziamenti pubblici e delle convenzioni con gli enti, l'unica fonte di sostentamento. Col risultato che quando è venuto a mancare l'amico di turno o l'ente pubblico ha attraversato un periodo di magra, il giocattolo è saltato. L'autofinanziamento pertanto - quello derivante dalla solidarietà diffusa e quello delle attività produttive - dovrà restare un punto fermo della Don Milani. L'aspetto del "produrre insieme" per vendere e finanziarsi, è altresì importante perché permette di rafforzare il clima cooperativo e solidaristico; è terapeutico per tutti. Quali bisogni soddisferà la costruendo casa famiglia? Noi puntiamo ad una struttura che possa offrire servizi di residenzialità. Sebbene, una volta operativi, ci concentreremo molto sulle prestazioni diurne…proprio in un ottica di prevenzione e promozione della salute sociale. Daremo risposte all'handicap, alla tossicodipendenza, alla terza età…a chiunque non abbia mezzi di sostentamento. Una community care dove attueremo il modello educativo e riabilitativo di Don Milani, per il quale, il più grande doveva aiutare il più piccolo, il più bravo il meno bravo. Da noi il più ricco dovrà aiutare il più povero ed il sano il malato. La finalità ultima della comunità è quella di divenire un PUNTO DI PASSAGGIO, una ZONA FRANCA alla quale approdare nei momenti bui, di tristezza e di vulnerabilità; un punto di sosta per purificarsi, per poi riandare migliori…migliori per se stessi e per la comunità. L'OBIETTIVO quindi della Don Milani - un obiettivo ambizioso e nei confronti del quale ci sentiamo già responsabili avendo creato notevoli aspettative - è quello di DARE UNA SOLUZIONE AI PROBLEMI DELL'ESISTENZA, di dare risposta alla semplificazione del disagio che spesso la realtà opera. Di fare tutto questo con l'ausilio, il supporto, con l'indispensabile concertazione degli enti pubblici e privati che a vario titolo operano nel territorio. Mi preme evidenziare, che la comunità potrà anche essere scelta da chi è assolutamente in uno stato di "non bisogno",ma, sente lo stesso il desiderio di spendersi direttamente per aiutare il prossimo. Sono sempre convinto che " Là dove cresce il male, nasce anche ciò che salva "…bisogna solo avere la forza di tirarlo fuori, di crederci. Il mio grande sogno è che il progetto "casa di accoglienza" sopravviva ai fondatori. E, la mia speranza è che riusciremo a toccare il cuore di quella gente che ancora non ha conosciuto il nostro progetto. Siete già in grado di avere utenti? Per il momento solo a palazzo Gencarelli. Abbiamo un ospite anziano e abbiamo la possibilità di averne altri purché autosufficienti. Voglio ricordare che chi voglia darci una mano può avere informazioni allo 0984.954972 - 329.6170611 oppure direttamente col c/c p 17442872. Molto utile a scopo informativo la finestra online www.comunitadonmilani.it |
PUBBLICATO 5/11/2007
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