Dalla felicità di poter contare, finalmente, su un salario mensile, seppure in forma precaria, alla delusione per il mancato pagamento dello stipendio. In realtà non si tratta di arretrati perché da quando sono stati avviati al lavoro, giusto un anno fa, i centocinquantasei operai addetti alla pulizia della strade e delle strutture comunali nonché alla manutenzione del verde, si sono potuti recare in banca una sola volta. Sono dieci, quindi, le mensilità che rivendicano.
Da ieri mattina una folta rappresentanza sta presidiando il palazzo comunale. Momenti di tensione si sono vissuti quando alcuni di loro si sono assiepati sul tetto ed hanno cominciato a lanciare tegole e pietre noncuranti dei passanti. Sul posto sono intervenuti carabinieri, vigili urbani e vigili del fuoco. La protesta è rientrata attorno alle 19 dopo che i lavoratori hanno ricevuto le ennesime garanzie da parte di alcuni amministratori.
Solo qualche settimana fa, il sindaco e l'assessore al personale avevano garantito che entro pochi giorni la regione avrebbe provveduto ad accreditare i fondi. Quel giorno, però non è mai arrivato e nel frattempo l'esasperazione e la disperazione degli operai è andata via via aumentando in modo esponenziale. "Dieci mesi senza essere retribuiti è veramente scandaloso, mortificante e ingiusto" urla Angela C. mamma di tre figli. "Si rendono conto i governanti che abbiamo una famiglia da sostenere, scadenze da rispettare ed esigenze varie?"
E' una storia vecchia quella dei centocinquantasei operai, risalente al 2004 e che, lo scorso anno, provocò un forte scontro politico tra Unione e Polo. Da una parte il centro destra che si dimostrò contrario all'avvio al lavoro dei suddetti precari proprio perché sicuro di non poter garantire nel tempo una sufficiente copertura finanziaria.
Il progetto finanziato dalla Regione, con decreto n° 3902 ex art. 7, nello scorso mese di novembre fu sottolineato, invece, con enfasi dall'amministrazione comunale attraverso manifesti e comunicati. Ma non mancarono quelli di ringraziamento degli stessi operai, gli stessi che adesso polemizzano con le forze di maggioranza e si dicono pronti a tutto se entro pochi giorni la questione non sarà risolta. Solidarietà viene espressa dal consigliere regionale di Idv Maurizio Feraudo: "in questo drammatico momento Idv è vicina ai lavoratori la cui protesta è frutto di una vera e propria disperazione. Al dramma di questi operai - prosegue Feraudo - presto si aggiungerà la rabbia dei numerosi creditori, commercianti, imprenditori e professionisti, verso cui l'amministrazione non è in grado di rispettare gli impegni assunti. Tutto ciò - conclude Feraudo - è sintomo di un fallimento di questo governo cittadino che dovrebbe fare chiarezza su dove sono andati a finire i fondi destinati a questi lavoratori. Ma quello che è più grave è che mentre la nave sta affondando il suo timoniere non è in grado di rendersene conto. Difronte al fallimento politico ed amministrativo - conclude Feraudo - il sindaco farebbe bene a gettare la spugna offrendo così ai cittadini l'opportunità di rincorrere e perseguire una reale speranza di sviluppo."