FORZA ITALIA rileva con stupore e amarezza la mancanza di correttezza da parte dell'U.D.C. di ACRI che in un manifesto affisso in data 19 ottobre 2007 pubblicizza un convegno sulla situazione della viabilità di Acri che si terrà sabato 20 ottobre 2007, nel quale interverranno, oltre ai membri della "dinastia" che dirige tale partito dalla sua fondazione, esponenti di Italia dei Valori, Dirigenti e Consiglieri degli altri partiti di opposizione.
FORZA ITALIA evidenzia ai cittadini di Acri che nessun invito è stato formulato dall'U.D.C. a FORZA ITALIA affinché i propri Parlamentari, Consiglieri Regionali, Consiglieri Comunali e Dirigenti potessero partecipare con pari dignità a tale convegno su tale storico problema che affligge la città di Acri.
Inoltre FORZA ITALIA si chiede perché l'U.D.C., nella nottata del 19 Ottobre 2007, ha coperto tutti i manifesti affissi da FORZA ITALIA il giorno prima dal titolo "UN ALTRO SCIPPO A DANNO DELLA CITTA' DI ACRI"?
Ma dove erano ieri alcuni personaggi politici che oggi discutono tanto di viabilità di Acri quando il Governo Berlusconi e la Giunta Chiaravalloti avevano stanziato i fondi per l'ammodernamento della S.S.660 e per la realizzazione della Sibari - Acri - Sila?
Perché non hanno velocizzato i procedimenti amministrativi per l'appalto delle suddette strade?
Forse erano troppo impegnati a curare gli interessi della "CASTA" di cui fanno parte!!
In ultimo, e non per minore importanza, FORZA ITALIA si chiede perché oggi l'On. FERAUDO di Italia dei Valori critica le scelte del Centro-Sinistra sulla viabilità di Acri, quando egli ha partecipato ai tavoli regionali e provinciali relativi, avallando tali scelte che hanno ridotto la realizzazione dell'ammodernamento della S.S.660 ad una modesta galleria e la Strada di Grande Comunicazione Sibari - Sila ad una strada provinciale che collega San Demetrio Corone al ristorante esistente in località Calamia.
Pertanto, invitiamo i Cittadini di Acri a riflettere sulla nascita di alleanze trasversali e sulla reale utilità di questi convegni, quando alle parole non seguono i fatti.