“In memoria dei Sogni…”
Carmela Ginese
Mi riferisco, in particolare, al fatto che negli ultimi tempi, (anzi un po' da troppo ormai) acrinrete non sta diventando altro che la vetrina delle vicissitudini non tanto politiche, quanto partitiche, di Acri, un luogo virtuale dove si può dire, senza molti problemi, ciò che si pensa, senza peli sulla lingua, un luogo giusto dove sfogare rabbie e vecchi rancori, un luogo comune dove sembra che l'abbia vinta chi riesce a predominare mostrando più marciume possibile all'interno del paese. Mi sta bene certo, che acrinrete sia ANCHE "lo squarcio della vita politica", ma non ESCLUSIVAMENTE; mi piacerebbe che all'interno di questo, riuscissimo anche a darCi voce, magari cercando di urlare in questo mondo virtuale anche solo un pensiero in quei pomeriggi in cui "i minuti non sono minuti ma reincarnazioni di vite", in quei giorni che passano sordi e immobili davanti ad un trillo di un amico che ti cerca per sapere perché non rispondi o ad aspettare un "tvb" a conclusione di un discorso su msn soltanto per sentirti un po' più felice. DiamoCi voce, non rinneghiamo i nostri giovani pensieri ma rendiamoCi partecipi di ciò che ci circonda, di ciò che sentiamo, di ciò che ogni giorno viviamo! Tutta questa premessa per arrivare a dire che questo mio sfogo (più che articolo) nasce dal fatto che ho sentito la profonda esigenza di manifestare il mio, seppur debole pensiero, a riguardo del nostro Tempo, a riguardo delle nostre abitudini giovanili, tanto criticate e incomprese; a riguardo di tutta quella precarietà che ogni giorno fa sentire sempre di più il suo peso incontrollato! Uno sfogo, il mio, destinato maggiormente alle persone che, come me, si avvicinano alla soglia del quarto di secolo e che, come me, hanno un cuore che è "un trapezista di sentimenti che fa le capriole su se stesso come una girandola"; uno sfogo che va contro chi ci definisce Indefiniti, contro chi pensa che desideriamo solo cose materiali per essere felici; uno sfogo per far capire che in realtà, ci basterebbe proprio ricevere più incontri, e perché no, anche più scontri costruttivi, con quello che si definisce il saggio mondo degli adulti…Uno sfogo contro chi ci definisce "gente della Notte", non preoccupandosi del fatto che, se lo siamo, non è solo perché ci aspettano le discoteche o i locali che stanno aperti fino al mattino, ma perché la notte rappresenta il nostro rifugio, il rifugio dalla paura che il giorno può farci perché troppo pieno di accuse e troppo vuoto di coinvolgimento giovanile. E allora ecco le serate trascorse girovagando per le stesse strade in macchina, magari ascoltando anche lo stesso cd mille volte. In quei momenti, però , riempi la tua macchina di amici e allo stesso modo il cuore di gioia e ti senti vivo perché hai tutta la forza che ti serve per cominciare a pensare, a riflettere, a ricordare e a tentare di tirare violentemente dalla testa quei momenti che avresti voluto non avessero mai avuto fine. E pensi se salire sul Tram della vita, quello che ha delle fermate e degli orari prestabiliti: liceo, università, lavoro, matrimonio, figli… capolinea che ti riduce a decidere solo quanto tempo impiegare per attraversare tutto il percorso, quindi a limitare la straordinarietà della vita a sole due azioni: accelerare o frenare, oppure scendere da questo e avere la consapevolezza e non l'illusione di avere in pugno la vita e di poterci anche giocare con questa, perché hai trovato il modo per possederla e farne ciò che vuoi. E pensi a ciò che vorresti diventare da grande anche se grande già lo sei, ma non vuoi accettarlo. E pensi ai sogni, a quelli che non tutti capirebbero, perchè agli occhi di tanti potrebbero essere più assurdi del concetto di sogno stesso, e pensi a "che ne sarà di Noi" e pensi alle distanze, a quanto in fondo tutto sta cambiando…Abbiamo sogni però…li abbiamo…Io ne ho e non voglio perderli, perché credo siano ancore di salvezza in questo mondo precario e difficile che siamo costretti a vivere…questo mondo nel quale non abbiamo ancora un Posto..questo mondo nel quale, anonimi, circoliamo per le strade con gli mp3 sparati ad alto volume, entrando in quella dimensione che a volte ci serve per evadere e sentirci almeno lì protagonisti! Con la speranza di trovare come ci ricorda Fabio Volo "Un posto nel Mondo", con l'intento di "stancare la nostra vita" ogni giorno, gustandoci ogni minima essenza della nostra età, ogni sensazione, ogni brivido, ogni sorriso, ogni sguardo, ogni paura, ogni riflesso, ogni ricordo… arrivando a desiderare a sera un po' di riposo "come da piccola sul sedile della macchina dopo essere stata dai nonni con la famiglia, stravolta per aver giocato tutto il giorno aspettavo che mia madre o mio padre mi prendessero in braccio per portarmi finalmente a casa!" Tutto questo solo per ricordare a tutti che acrinrete può e deve essere anche il Post-it delle emozioni! |
PUBBLICATO 17/10/2007
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