In viaggio con Floris...
Roberto Saporito
L’ideatore e conduttore di “Ballarò” non è un tipo molto loquace ed alle risposte dedica al massimo trenta secondi. Ciò ci permette di aggiungere qualche domanda non preventivata. Il quarantenne romano con radici sarde è, però, sorridente così come quando conduce il fortunato programma nel corso del quale il suo sorriso sa tanto di gentilezza e furbizia. La disponibilità è tanta, così come la voglia di tornare dalla moglie e dal figlio di tre anni ( un altro maschietto è in arrivo a dicembre ) che “posso godermi solo nei week end.” Il tempo di inviare un sms alla consorte e Giovanni si dice pronto a tutto tranne che ad argomenti che possano avere qualcosa a che fare con Mastella e la Rai politicizzata. Capiamo il momento e soprassediamo. Ed allora gli chiediamo subito qual è il suo rapporto con la Calabria; “a Sellia Marina negli anni ’80 ho fatto l’animatore ma della regione conosco pregi e difetti perché ho molti amici romani che sono di origine calabrese.” Ed allora gli chiedo quale argomento tratterebbe se martedì prossimo dovesse occuparsi della Calabria. Né De Magistris, né i ragazzi di Locri e nemmeno l’intreccio tra politica e ‘ndragheta o il consiglio regionale più inquisito d’Italia. “Punterei sulla Sa – Rc dove troppe sono le cose che non sono andate per il verso giusto, tanti i ritardi e gli interrogativi insoluti.” Capiamo, a questo punto, perché abbia scelto il treno all’andata e l’aereo al ritorno. Alla domanda che effetto fa ricevere un premio in Calabria Floris dice senza problemi che “è il primo che questa regione mi dona, ma so che è un terra ricca di risorse anche culturali forse sottovalutate.” Quando entra nella sala convegni di palazzo Falcone riceve innumerevoli strette di mano e pacche sulla spalla. Un invito ad andare avanti nonostante Mastella? “La gente capisce che da cinque anni ci occupiamo dei loro problemi, che li mettiamo in piazza e sui quali chiamiamo a discuterne i politici. Di più la tv non può fare.” Sulla situazione socio – politica per niente confortante Floris indica il vero male; “il vero problema è economico, molti stanno male e ciò fa perdere al cittadino medio pazienza e lucidità ma il pericolo di un eventuale nuovo periodo fascista è lontano.” Il dottore in scienze politiche, da dieci anni in Rai, noto per le sue dirette all’indomani della strage delle Twin Towers ma anche per essere l’autore di tre fortunati libri, mi interrompe e mi prega di scrivere che in questo momento confusionario molti non si sono accorti che l’Enel ha comprato ENDESA e che Finmeccanica acquista aerei. A proposito, sullo sfondo si intravedono le luci dello scalo lametino ed allora voglio togliermi un ultima grande curiosità; il significato di quel “alè” ad ogni fine puntata. “E’ una cosa personale tra me e mia moglie.” Ed intanto siamo giunti a destinazione. Floris ha parlato per quasi un ora e mezza. Non era affatto scontato. Alè. |
PUBBLICATO 8/10/2007
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