Nicola Tenuta e il rilancio di Forza Italia.
Redazione
Per anni esponente di spicco del UDC, negli ultimi mesi è passato al partito di Forza Italia. Abbiamo incontrato il consigliere comunale Tenuta nel suo studio ed ha gentilmente risposto ad alcune nostre domande. Ringraziamo il dottore Tenuta per aver raccolto il nostro invito e partiamo subito con le domande. Qual è stato il percorso che l'ha portata ad aderire al partito di Forza Italia? Forza Italia è un partito liberale, interclassista e collocato da sempre al centro, io sono una persona di centro da quando sono nato e lo sarò sempre. Ultimamente ci sono stati dei partiti che hanno virato un po' a sinistra ed io ne ho preso le distanze. Dal momento che FI rappresenta tutte le forze sociali, io mi ci ritrovo molto essendo io un uomo di centro. Il cambiamento di politica nazionale e anche locale, ha fatto si che io prendessi questa sofferta decisione, facendomi approdare in FI, sempre nel centro destra così da non attuare nessun tradimento nei confronti dell'elettorato. Mi può dire perchè il suo passaggio è stato così "complicato", cioè come mai prima ha smentito, o comunque ha fatto smentire, e poi lo ha messo in pratica? Non direi un passaggio complicato, ma piuttosto sofferto. Uno che fa politica in maniera responsabile, prima di far un determinato passaggio, da un partito ad un altro, nell'ambito della stessa coalizione. Tante cose che, purtroppo non condividevo, mi hanno portato ad abbandonare il partito di Casini. Il mio intendo, ora, è quello di lavorare per il rafforzamento e allargamento della coalizione. Nelle ultime elezioni, lei è stato candidato a Sindaco. Elezioni che consegnarono un paese diviso in due (così come l'Italia politica). Non ritiene che il suo passaggio dall'UDC al partito di Berlusconi in qualche modo tradisca il voto popolare che lei ottenne nel 2005? Partirei dalle passate elezioni, quelle del 2005, quando Casini, presidente della Camera dei Deputati, era in sintonia con tutta la casa delle libertà, appoggiando in tutto e per tutto le scelte del governo Berlusconi, con una propria autonomia, condividendo quel progetto. All'indomani della tornata elettorale quel progetto il presidente Casini non lo ha condiviso, e tutt'ora non sono riuscito a capire il perché di questa scelta. L'UDC, odesso, si trova in un limbo; quando io scelsi di approdare al CCD e non ai Popolari, lo feci con cognizione di causa, perché il partito era collocato strutturalmente nella coalizione di centro destra, non ho tradito il voto popolare in quabto ero il candidato a sindaco e sono rimasto la dove sono stato eletto. Perchè nel consiglio comunale c'è tanta migrazione da un partito all'altro? Reale cambiamento politico oppure scelte di convenienza personale? I partiti non sono più quelli di una volta, così come erano stati pensati dall'assemblea costituente. Alcuni partiti oggi sono dei veri e propri centri di potere. Ognuno si sente libero di aderire a quel partito che ritiene più confacenti a quelli che sono le proprie idee politiche e nello stesso tempo, in quel partito nel quale si sente più rappresentato da un politica regionale e nazionale. Per questo gli uomini liberi decidono di allontanarsi, o di contro, di aderire a formazioni che promuovono idee e progetti, dove si sentono rappresentati. Le questioni personali potrebbero anche esserci, ma conoscendo i soggetti in questioni, non penso che ci siano state delle scelte in tal senso. Quando si milita in un partito da molti anni, poi non è così facile abbondare e passare ad altro, lasciandosi dietro la propria storia. Qual'è lo stato di salute dell'opposizione e quali sono i rapporti di collaborazione con gli altri partiti della stessa opposizione? Lo stato di salute dell'opposizione è buono. Però punti di frizioni ci sono stati, vedi l'elezione del consigliere Gencarelli alla Comunità Montana. Quella fu una posizione politica, in quanto non si può votare Gencarelli Angelo di IDV, per il semplice fatto che il partito di Di Pietro costituisce maggioranza all'interno della Comunità Montana e non può rappresentare le istanze della minoranza in un organismo sovra-comunale, com'è la Comunità Montana. Qual'ora ci fosse stata l'indicazione di un consigliere che appartenesse alla minoranza, risultando minoranza all'interno della Comunità, molto probabilmente, noi avremmo espresso parere positivo dandogli i nostri voti. Ritengo che con i consiglieri di opposizione ci siano ottimi rapporti di collaborazione, occorre continuare a lavorare per eliminare eventuali limiti di criticità all'interno della coalizione stessa. L'opposizione offerta all'attuale maggioranza è stata abbastanza sterile, limitata a qualche manifesto pubblico o a qualche aspro intervento negli sporadici consigli comunali. Come giudica l'operato dell'opposizione in questo biennio di lavoro? L'opposizione, nonostante i problemi, sta facendo il proprio dovere. Ci sono dei partiti come l'UDC, che sono radicati sul territorio e c'è un nuovo partito, come Forza Italia, ad Acri che sta nascendo e sta mettendo su la sua macchina amministrativa e di conseguenza sta iniziando a fare la sua attività politica. C'è pure AN che non ha rappresentanze ma che comunque è presente sul territorio. Il vero problema è che manca un coordinamento della coalizione, se poi partiti come IDV sono all'opposizione, noi non possiamo non interessarci a ciò. In questo momento è necessario rafforzare non solo il centro destra ma bisogna andare al di là dei partiti e dei loro simboli, tenendo conto delle affinità politiche. E quello della maggioranza? Questa maggioranza brilla solo per immobilismo e non è attrezzata per una seria programmazione. Non è adeguata per i tempi attuali, tenendo conto del fatto che la programmazione è uno strumento fondamentale, specialmente per quanto riguarda le risorse europee che possono essere intercettate e sfruttate nel nostro territorio. Quando non c'è programmazione e viviamo alla giornata, diventiamo un paese ancora più povero. La capacità di un buon amministratore non sta nell'avere un governo sovracomunale amico, ma un buon amministratore è tale, quando questi ha la capacità di programmare e guidare lo sviluppo del proprio teritorio. Esiste attualmente un leader nel centro destra acrese? Alle prossime elezioni l'UDC dovrebbe essere un vostro alleato? Stando sempre alle voci di piazza, uno di questi dovrebbe essere anche IDV, cosa mi può dire? Ritengo che IDV abbia avuto delle valide ragioni per dissociarsi da questa amministrazione e se oggi vuole fare un percorso diverso e soprattutto insieme ai partiti del centro destra, noi siamo pronti ad accogliere le istanze e a progettare insieme il futuro di questo paese, ma questo significa che siamo propensi ad accettare anche altri soggetti, che vogliono lavorare per gli interessi di questo paese e non essere solo e soltanto un serbatoio di voti da poter potere in dote a qualcuno, per occupare altre poltrone. C'è chi è interessato alla crescita politica, culturale, economica e sociale di questo paese e c'è chi, invece, probabilmente non lo è. Penso che il centro destra abbia una buona classe diregente, noi lavoreremo per una coalizione più compatta e coesa. Un probabile nome per il prossimo candidato a sindaco per il centro destra. Potrebbe essere una donna? Ne sarei felicissimo se la scelta ricadrebbe su una giovane donna. Nella passata legislatura avevamo in giunta un vice-sindaco, la dottoressa Capalbo. Ragion per cui penso che la donna, in politica, possa dare tanto e ad oggi è finalmente arrivato il momento che, in una cittadina come la nostra, la designazione di una donna possa dare un taglio netto a quello che è stato il passato, che probabilmente non è stato tanto brillante. Un nome non posso darlo, anche perché sarà tutta la coalizione che sceglierà, certo che porterò avanti questa istanza per le ragioni che ho indaco sopra. Se dovessimo vincere le prossime elezioni, la presenza di donne all'interna della giunta è certa. I DS, nel loro ultimo comunicato in risposta all'UDC, chiedono ragguagli su 2 milioni di debiti per contenziosi legali, cosa risponde, visto che lei era il sindaco della coalizione? Su questo contenzioso ognuno dice la sua, sembra proprio una fisarmonica, ognuno azzarda delle cifre. Per quanto mi riguarda le dico che al 30/04/2005, giorno in cui abbiamo lasciato l'amministrazione, il contenzioso era di circa 600.000 euro, 400.000 euro erano la quota capitale del TFR per il mancato pagamento dello stesso, relativi agli anni 1998-1999-2000, ragion per cui non toccano la mia amministrazione; questi lavoratori erano stati avviati con accordi fatti con l'allora Commissario Prefettizio. Negli successivi, dal 2001 in poi, ho regolarmente pagato il TFR in quanto è un diritto irrinunciabile del lavoratore. All'epoca c'era stato un accordo con la precedente amministrazione, dove i lavoratori includevano il loro TFR, nell'importo, incluso, della paga giornaliera. Abbiamo allora acquisito un parere legale nel quale si evinceva che potevano pagare questo trattamento di fine rapporto, dal momento che era già stato pagato. Ragion per cui non c'è la siamo sentiti di andare ad erogare 400.000 euro di quota TFR, instaurando un contenzioso. Non appena abbiamo ricevuto le prime sentenze nel febbraio del 2005, nei primi giorni di marzo, abbiamo subito fatto una delibera di indirizzo, invitando il responsabile del servizio di cercare di mettere a posto questo contenzioso,trattandolo con i relativi avvocati, se poi si passa ad atti di precetto e altri atti di pignoramento, le spese è ovvio che aumentano. Mi preme dire una cosa che noi abbiamo lasciato un comune in ottima salute, sia dal punto di vista economico che finanziario: abbiamo rispettato il patto di stabilità, chiudendo sempre con avanzi di amministrazione, tant'è che l'attuale assessore al Bilancio, al momento del suo insediamento con l'approvazione del consuntivo 2004, tenne a dire che quel bilancio consentiva di raggiungere qualsiasi tipo di obiettivo da parte del comune. Non poteva non dire ciò, dal momento che è certificato dall'organo di revisione. La preoccupazione, nostra, sulla situazione finanziaria è data da una serie di elementi, cioè sono stati stipulati dei mutui per un ammontare pari a 10.000.000 di euro con la turbata della rinegoziazione, facendo diminuire la quota di rimborso e allungando i tempi di restituzione, così facendo si grava sul bilancio, dal punto di vista economico, di quasi 1.000.000 di interessi passivi. Ci sono, secondo me, delle spese che violano il principio di competenza finanziaria, cioè non vengono contabilizzati nell'anno in cui sono stati sostenuti, ma vengono rinviati ai futuri esercizi. Se poi ci sono delle spese, anche senza il relativo impegno contabile, il problema del condono tributario, comporta l'abbattimento dei residui attivi, cioè dei crediti del comune, in quanto se faccio pagare di un determinato importosolo il 60%, il restante 40% poi lo devo abbattere, probabilmente ci sarà l'abbattimento di 1.000.000 di residui attivi dovuti all'effetto del condono tributario. La mancanza di una tempificazione e armonizzazione tra le fasi di accertamento e riscossione, e la fase dell'impegno e del pagamento, anche questo comporta uno sfasamento dal punto di vista finanziario, che invece dovrebbe essere fatto. Poi altro problema l'anticipazione di cassa, che non deve essere permanente ma solo temporanea, nel momento in cui questi risulti essere permanente, mostra i sintomi di una "malattia" di una mancanza di liquidità dell'ente comune. Tutti questi elementi ci portano a dire, con certezza, che lo stato di salute del nostro comune risulta essere abbastanza comatoso, ma se non si interviene, dal punto di vista strutturale, nella risoluzione dei problemi, questi non si risolveranno. La ricostruzione di Forza Italia come procede. Quali proposte? Tante persone si sono riavvicinate al nostro partito e in questo mese di ottobre ci sarà il congresso, cittadino, dove saranno eltetti il segretario e il direttivo e le prospettive sono molto buone. Forza Italia vuole promuovere ed attuare progetti e programmi politici. La rinascita di Forza Italia colma quel gap, di voti, che c'è nel centro destra? Penso che Forza Italia abbia un suo elettorato, noi siamo un partito che in Italia raccoglie quasi il 30% dei consensi e penso che anche ad Acri, questo partito abbia un suo futuro. Tutto questo dipenderà dalla nuova classe dirigente che si andrà ad insediare. La presenza di molti giovani e donne, che credono in questo progetto, fanno di questo un partito orientato, anche, al rinnovamneto della classe politica, iniziando a dare lo spazio ai trentenni che meritano. Errori come l'apparentamento con la lista civica, Acri Nostra, non ne farete più? Non era un accordo di potere, così come qualcuno ha voluto far vedere, ma era un apparentamento sul programma, col senno del poi è facile. La scelta fu molto difficile, ci trovavamo in una situazione non facile, avendo perso la regione e trovandoci con 10 voti in più rispetto alla coalizione di centro sinistra, in quel momento la scelta, fu fatta sulla base di una condivisione di un progetto amministrativo. Tanti amici di quella lista civica, oggi, fanno parte del nostro nuovo partito e quasi tutti riconoscono l'errore di non aver fatto l'apparentamento al primo turno. |
PUBBLICATO 8/10/2007
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