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Aggredito da un pit bull.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Ha subìto un delicato intervento alla caviglia sinistra e in mattinata dovrà sottoporsi ad un altro di ripristino delle funzioni vascolari. Francesco, il sedicenne di Acri morso da un cane di razza pitbull alle 18.30 di domenica, è ora ricoverato nel reparto di ortopedia dell' “Annunziata” di Cosenza.
Le sue condizioni cliniche, inizialmente allarmanti, tendono ad un miglioramento. Per il malcapitato, figlio di braccianti agricoli residenti nella zona di Montagnola, i medici hanno predisposto dai 30 ai 40 giorni di prognosi. Ieri siamo andati ad incontrarlo in ospedale. Provato ancora dalla brutta esperienza ha comunque raccontato come sono andate le cose.
Ero andato a prendere Bax (così si chiama il pitbull, ndr) come facevo quasi tutti i giorni. Lo avevo legato al guinzaglio e siamo usciti per fare una passeggiata. Ad un certo punto una signora gli ha buttato delle pietre in testa e forse, pensando fossi stato io a colpirlo, mi ha morso alla gamba”. Bax è di proprietà di un amico della famiglia Murano.
Il bambino - come riferisce la signora Natalia, mamma della vittima - andava spesso a casa del vicino per giocare con il cane”. “Francesco è un amante degli animali - riferisce rammaricato il proprietario del pitbull, mentre stringe la mano del ragazzo -. Hanno sempre giocato insieme loro due tanto che la sera guardavamo la tv con Bax in mezzo a noi”.
Ad istigare il cane sarebbe quindi stato il dolore o la paura delle sassate lanciate dalla mano di qualcuno che evidentemente non ama gli animali. “Bax non è un cane aggressivo - assicura il padrone -. Ce l'ho da undici anni e non ha mai morso o ringhiato a nessuno”.
È indignato il padrone del cane, attualmente in quarantena in un rifugio, con quelli che lo hanno provocato al punto da fargli aprire le fauci contro un suo compagno di giochi. Al momento dell'aggressione Francesco è stato soccorso da alcuni residenti che a suon di percosse e bastonate hanno costretto l'animale a mollare la presa. Sull'episodio indagano i carabinieri della tenenza locale agli ordini del maresciallo Roberto Luciani. Secondo un veterinario interrogato a proposito: “nessun cane è in natura aggressivo, per cui è inconcepibili etichettare a priori una razza, se pur da difesa, come pericolosa dal momento che, come gli essere umani, bisogna essere istigati prima di passare all'attacco”.
Così sarà accaduto nella circostanza di Acri. I carabinieri a giorni interrogheranno il giovane Francesco per dare una linea conforme alle indagini, mentre lo stesso, nonostante la gamba dolorante e immobilizzata da un ferro, grida dal suo letto di corsia: “Non uccidete il mio Bax!”.

PUBBLICATO 4/9/2007

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