Quando il signor Rossi sceglie di vivere ad Acri.
Leonardo Marra
No signori, salterebbe sul primo aereo disponibile e via "più veloce della luce". Ma il signor Rossi non può permettersi né il soggiorno in quei posti e nemmeno il volo per raggiungerli anzi, appena può permettersi quelli pindarici, fatti esclusivamente con la mente (tanto non costano nulla). Per cui armato della più grande rassegnazione si è apprestato a passare l'ennesimo mese di agosto (e relativa settimana di ferie) nella quiete della sua casa nel relax più completo (della serie quando: la volpe non arriva all'uva). Beh! Si è detto, alla fine non è necessario partire per le "sei ascelle" o per chissà quale meta suggestiva ed esotica. In fondo anche ad Acri si può trascorrere un agosto di evasione e (soprattutto) senza spendere troppi soldi. Ci sono le manifestazioni di AmphiteAcri, qualche passeggiata sul corso, un caffè con gli amici che vedi poco durante l'anno e poi la seconda edizione della notte bianca (quella dello scorso anno è stata così avvincente che rifarò l'alba assieme ad altri temerari sprezzanti del sonno). Non la faccio lunga, tanto sappiamo tutti com'è andata, io provo solo a fare due piccolissime considerazioni. Il signor Rossi ha una famiglia standard, monoreddito, di quattro persone con un introito mensile netto di mille euro, del quale tra le varie bollette da pagare e gli imprevisti (che sono ormai talmente presenti in maniera sistematica da non poter essere chiamati più imprevisti) deve fare i conti con una disponibilità di circa settecentocinquanta euro mensili che diviso 30 (giorni) fanno 25 euro giornalieri. Ovviamente non consideriamo che bisogna comunque vestirsi, che ci si deve spostare (per lavoro) (diciamo (circa 7 euro al giorno?) e, se si hanno figli in età non più adolescenziale e -ovviamente- disoccupati, qualche cosetta per loro e le loro uscite serali (diciamo 5 euro?). Poi consideriamo che nelle famiglie di oggi si ha la pessima abitudine di mangiare e per giunta si ha la pretesa di farlo due volte al giorno (vogliamo mettere 8 euro? Considerando che si cucina in casa e che il ristorante diventa una specie di miraggio da relegare ai giorni in cui si è in vena di scialare ), insomma alla fine del giorno di quei 25 euro ne rimangono più o meno 5. Ma a settembre iniziano le scuole, i libri di testo (grazie anche agli editori e agli insegnanti che sembrano fregarsene delle difficoltà economiche degli italiani e che ogni anno si divertono a cambiare i libri di testo costringendoci ad aggiungere un buco in più alla cintura dei pantaloni) costano un occhio della testa, ed allora quei 5 euro al giorno (ammesso che alla fine ci siano veramente) si mettono da parte perché prima di tutto l'istruzione per i nostri figli. Ma ritorniamo al signor Rossi e all'agosto passato in tranquillità nella nostra città. Date le sue condizioni economiche, sperava di poter assistere ad uno spettacolo di musica, tanto per poter dire: "mi sono divertito", ma quei suoi miseri 5 euro e la sua pretesa di comperare i libri ai suoi figli, non gli permettevano di affrontare una spesa di 48 euro per una serata di musica (aveva pensato di andare solo o al massimo con la moglie, ma quella voglia di far partecipare tutta la famiglia lo rendeva schiavo del suo stesso amore) . Pensò che magari ci sarebbe stata qualche manifestazione più consona alla sua età ed alla sua voglia di spettacolo non solo inteso come evasione, ma anche come elevazione culturale. In fondo negli anni passati aveva assistito ad una rappresentazione di Shakespeare(a prezzi popolari) e a delle commedie brillanti (per giunta gratuite), forse quest'anno si sarebbe ripetuto. Lesse la locandina del programma e capì che qualcosa era cambiato e lui non aveva speranza. Aveva sempre la notte bianca e le passeggiate con gli amici. 10 Agosto, dopo settimane di calura asfissiante la sera del 10 la pioggia grava su Acri e ripetutamente, senza violenza, ma quel tanto che basta a dissolvere le sue velleità di divertimento scende per tutta la notte. Allora optò per le passeggiate al chiaro di luna. Quelle non furono malaccio, peccato solo per quelle torme di cani che quella sera decisero di stabilire la supremazia del branco proprio in piazza annunziata, esattamente dove stazionavano lui e gli amici per il saluto di fine serata e che fecero urlare di terrore mogli e figlie per la violenza inaudita con cui si azzuffarono, tanto da farle recedere dall'idea di fare ancora delle passeggiate notturne. Devo dire che il signor Rossi ama questo paese, altrimenti non avrebbe mai pensato di ritornarci dopo anni passati in giro per l'Italia, ma a distanza di tempo dal suo ritorno, non è più tanto sicuro che sia stata una bella idea quella di pensare che un paesino fosse sicuramente da preferire al caos della città e comprende che "piccolo" non è sempre sinonimo di "bello" e non è vero il luogo comune che vuole che in un centro della presila si respiri almeno l'aria buona. Povero signor Rossi, combattuto tra il desiderio di abbandonare tutto ed emigrare nell'Equador e quello di mettersi in piazza (alla maniera americana) e gridare ai quattro venti la sua delusione, la rabbia, l'acredine verso tutti coloro che dovrebbero assicurare la socialità in una vita degna di chiamarsi tale ed invece si preoccupano sempre e solo di aumentare il loro prestigio, la loro intoccabilità, il loro potere e non hanno occhi per i problemi del quotidiano dei milioni di signor Rossi d'Italia. |
PUBBLICATO 31/8/2007
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