Il gigante buono.
Carlo Altieri
Come al solito, la novità fa paura! Tutti pronti a sparare contro: chi paventando interessi economici, chi, addirittura, manifestando interessi turistico-ambientalistici (che nessuno ha mai avuto fino ad oggi), chi, infine, paventando pericoli per la fauna, soprattutto quella "volatile". Eppure abbiamo esempi di quanto agli acresi (anche gli amministratori) l'attenzione per l'ambiente non sia particolarmente elevata: il degrado di Parco Varrise, l'incommensurabile immondezzaio dei boschi silani (e non solo), la caccia priva di ogni regolamentazione (se non sulla carta), l'abusivismo edilizio selvaggio ed il mancato rispetto, in generale, per tutto ciò che riguarda la natura (che fine fanno i rifiuti che molti di noi si sforzano a "differenziare"?). Oggi, stranamente, tutti sono contro il parco eolico, addirittura circola in giro una petizione popolare. "L'elogio della follia"... mi viene in mente... Aggiungerei: l'elogio dell'ignoranza... Il generatore eolico è un supporto composto da un'elica posizionato in punti strategici e ad altezze più o meno elevate. Attraversato dai venti mette in azione un'elica che, facendo ruotare un generatore, produce energia. Un tipo di energia alternativa pulita, ovvero che non produce scorie inquinanti; a basso costo e con rese energetiche convenienti. Tuttavia... NOI NON LA VOGLIAMO. É vero, la valutazione dell'impatto ambientale, sulla zona da individuare per l'installazione degli impianti, deve essere fatta in modo serio. É fondamentale, infatti, poter scegliere alternative energetiche ecologiche che siano compatibili con l'ambiente. Però, come sempre, prima di essere sempre "contro", sarebbe opportuno documentarsi, chiedere il parere agli esperti e a chi si occupa di tutela dell'ambiente. Su Repubblica del 28 giugno 2005 è apparsa la notizia che il WWF e l'ANEV (associazione degli industriali del vento) hanno siglato un accordo definibile storico che stabilisce un intesa tra le associazioni ambientaliste e gli industriali. Questi ultimi, attaccati dalle associazioni ecologiste, in passato sono stati fortemente contrastati perché installavano centrali eoliche selvaggiamente, provocando conseguenze gravi sull'impatto ambientale e dal punto di vista paesaggistico. L'esigenza di stilare una mappatura dei territori da evitare, attraverso severi controlli, tende a tutelare la biodiversità del territorio. Da studi recenti si è infatti evidenziata l'alterazione di alcuni processi migratori di alcune specie volatili, oltre al danneggiamento della flora e della fauna locale, nelle zone interessate dalle centrali eoliche. In conclusione, prima di procedere a stilare accordi con i produttori "eolici", evitando naturalmente di mettersi ignorantemente "contro" gli impianti eolici, sarebbe consigliabile aprire un dibattito culturale, portare a conoscenza dei cittadini ciò che sta accadendo, raccogliere pareri (e non diversamente sparare "petizioni" a raffica), fare effettuare consulenze dagli esperti. Non dimentichiamo che il Comune di ACRI confina con diversi altri comuni, in punti del territorio definibili "critici" per quanto riguarda l'installazione dei suddetti impianti. Finiremo come con il nucleare? Gli italiani hanno detto no e i francesi ci hanno impianatato le centrali sulle Alpi, alle nostre spalle, esponendoci quasi più di loro ai rischi conseguenti ai disastri!!! |
PUBBLICATO 18/7/2007
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