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Capire il dissenso.

Filippo Gallipoli
Foto © Acri In Rete
"Pensate a tutti coloro che misero le loro dita vive le loro mani di carne nell'ingranaggio
Perchè le cose cambiassero e pensate a quelli che non mettevano neppure
in discussione la loro gabbia."
Louis Aragon


E' impossibile smuovere dalle proprie convinzioni chi, in preda a deliri narcisistici, è incapace di concepire il dissenso.
Perchè, vedete, la "querelle" è stata sollevata non tanto per un museo civico, quanto per i criteri "imposti" a tutta la collettività acrese.
I metodi adottati sono ancora quelli vecchi che condannano "una società a restare sempre uguale, sempre autolesionista, sempre deludente".
Ripetiamo per coloro che non abbiano ancora capito: della "Trasparenza come equilibrio" e del suo autore a noi non importa assolutamente nulla. Non per snobismo, ma per buone ragioni che i più dotati capiranno. Ognuno è libero di pensare ciò che vuole.
Abbiamo chiesto e preteso solo un pò di trasparenza.
L'attuale amministrazione aveva promesso un'alternativa, un miglioramento, una nuova svolta. Invece ha consolidato e sottoscritto gli errori antecedenti rivelandosi sprovveduta e inadatta.
Del resto, in passato, nel comune di Acri la sinistra ha compiuto più disastri della stessa "sorella" destra ( quella Dc impegnata a distribuire graziosamente i suoi "doni" attraverso canali a dir poco squallidi...). A chi non ricorda o non sa possiamo fornire ampia documentazione di quegli anni.
I molti che hanno condiviso il nostro disappunto, quelli che "obtorto collo" hanno mugugnato un debole sì e altri che preferiscono continuare a guardare dal balcone negando l'evidenza, ci stimolano a tenere i piedi ben fermi per terra...
Non serve stampare a grandi lettere, con tono scioccamente moralistico: "Siamo indignati!",
"Vergogna!". Chi vuole fare del moralismo deve porsi su un piano rigorosamente morale e agire di conseguenza.
I consiglieri scappano? Soffia un gelido vento sulla maggioranza? Vuol dire che il "disegno politico" non ha funzionato. Ci si chiede come questi "prodotti elettorali" e "talenti naturali" insistano a durare. I fatti recenti, i "pacchetti abilmente confezionati", le "immacolate concessioni" lasciano pensare che le carte siano state pesantemente truccate ancor prima di venir distribuite.
Non sarebbe la prima volta.


PUBBLICATO 13/7/2007

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