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Consuntivo 2006 - Unione sempre in difficoltà

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
La politica acrese, in questo caso il consiglio comunale, regala altre sorprese. Negative, però. Sicché la città è costretta ancora a subire ed a essere mortificata da una classe dirigente che, senza ritegno e rispetto verso gli elettori, è capace di inventarsi di tutto pur di occupare le poltrone.
In occasione dell’approvazione del Bilancio Consuntivo relativo al 2006, avvenuta sabato scorso dopo otto ore di discussione, succede quello che non ti assetti e quello che, a parole, tutti condannano ma che poi nella realtà attuano pur di governare; il trasversalismo e la collusione tra partiti che la pensano in modo completamente diverso ma che per raggiungere determinati e simili scopi sono disposti a tutto. All’assessore al bilancio Bonacci il compito, in un’ora, di illustrare numeri e dati ma sono gli aspetti strettamente politici che caratterizzano sin da subito la seduta e prendono il sopravvento sui conti e su quanto realizzato nell’anno passato. Che il documento finanziario – amministrativo sarebbe stato approvato non senza difficoltà lo si sapeva. Le lacerazioni all’interno di una maggioranza in netta difficoltà ed alla prese da sei mesi con una verifica politica – amministrativa non potevano garantire sonni tranquilli. Così è stato.
Alla fine il Conto Consuntivo è stato approvato grazie a dieci voti ed un astenuto. Al momento del voto la minoranza, Fi ( 3 ), Udc ( 2 ) e Idv ( 2 ) ha abbandonato l’aula. E se per quanto riguarda l’aspetto amministrativo l’esecutivo Coschignano può ritenersi soddisfatto ( “l’importante era approvare il documento, poi si vedrà” si lascia sfuggire un consigliere di maggioranza ) sul lato squisitamente politico la maggioranza ne esce con le ossa rotte e con qualche problema in più sul groppone. Quella di sabato doveva essere la giornata della svolta e della chiarezza, si è arricchita, invece, di nuovi ed inquietanti particolari che sicuramente lasceranno degli strascichi. I commenti in città si sprecano e non lasciano dubbie interpretazioni. Altro che moralità, dignità e coerenza. L’opposizione incalza ed invita le forze di governo a prenderne atto. La maggioranza non ha più i numeri per governare, questo è il dato di fatto che emerge all’indomani di una seduta in cui si è consumata una delle pagine politiche più brutte, se non la più deplorevole, degli ultimi anni. Ma forse per i governanti questo poco importa. Vi sono affari e progetti da portare avanti e per questo si è disposti a tutto. Anche a farsi supportare da chi, alle elezioni del 2005, si era vivacemente contrapposto. L’abbandono della seduta da parte del consigliere di Rc, Pettinato, che rivendica la visibilità in giunta negatagli da cinque mesi, l’assenza di Manes dello Sdi e la collocazione di Idv all’opposizione impone alle forze di governo di trovare altre soluzioni. Poco importa se queste alla fine si dimostrano tutt’altro che etiche. Al momento del voto si consuma un atto che la platea definisce “vergognoso ed inqualificabile”. La maggioranza è presente in dieci, l’opposizione abbandona l’aula.
E’ l’Indipendente Barone, eletto tra le fila di Acri Nostra, una lista civica di centro destra che sostenne Tenuta, a garantire il numero legale. Solo qualche minuto prima aveva sparato a zero su sindaco ed esecutivo. La sua presenza permette di mettere ai voti il documento, la sua astensione di approvarlo. Mugugni e interrogativi invadono l’aula consiliare. Sindaco, assessori e consiglieri vanno via visibilmente soddisfatti. Alcune forze dell’opposizione meditano sulla legittimità o meno dell’approvazione dell’atto e sono pronte a intraprendere le vie giudiziarie. Intanto per stasera è prevista l’interpartitica che dovrà stabilire modi e fasi della chiusura della verifica politica – amministrativa. Inizia un’altra settimana calda e intensa.


PUBBLICATO 1/07/2007

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