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Il comune all'Arssa. Ci prendiamo il salumificio e vi diamo 400.000,00 euro!

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Ci prendiamo l’ex salumificio e vi diamo in cambio quattrocentomila euro ed i circa duemila ettari del Bosco Gallice di contrada Sant’Angelo.
Un affare, secondo il Comune, che si affretta a stilare e ad approvare una delibera di giunta.
Una proposta avanzata qualche settimana fa dall’amministrazione comunale all’Arssa, un baratto conveniente, avrà pensato il Comune ma che, però, a causa delle prese di posizione di più di un esponente politico ed alle polemiche sollevate da alcuni cittadini, non è andato in porto.
L’esecutivo guidato dal sindaco Coschignano è stato costretto a fare marcia indietro. Un’ altra delibera di giunta, quindi, sta per essere revocata, ( sarebbe la terza in due anni di legislatura ), un altro passo falso è stato commesso da un’amministrazione comunale che sta mostrando tutti i suoi limiti. E gli strali, questa volta, giungono anche da alcuni esponenti della stessa maggioranza. Qualcuno, addirittura, si è lasciato andare a giudizi abbastanza pesanti nei confronti di alcuni assessori e funzionari comunali. Se l’atto deliberativo sarà stralciato il merito sarà anche di quei consiglieri di maggioranza che sono insorti. Eppure quello dell’acquisto dell’ex opificio era uno dei punti all’ordine del giorno dell’ultimo civico consesso.
L’argomento non fu trattato perché la discussione sul bilancio prese molto tempo altrimenti agli ignari consiglieri comunali di maggioranza e di minoranza gli sarebbe stato sottoposto un atto illegittimo. Qualcuno dell’esecutivo, difatti, ha pensato bene di portare avanti la trattativa senza coinvolgere il consiglio comunale. Né prima, né durante.
Nei mesi scorsi, attraverso un bando pubblico, l’Arssa, aveva reso manifestato la volontà di vendere la struttura di via Seggio che per dieci ininterrotti anni ha rappresentato l’ orgoglio di una città lavoratrice, produttrice e divulgatrice di salumi. Le due aste pubbliche, di gennaio e marzo, andarono deserte. Seguì la trattazione privata in cui si inserì il Comune di Acri.
L’acquisto appare oggi ancora più improbabile visto che l’Arssa sta per essere commissariate tutti suoi bene dovrebbero passare alla Provincia. L’opificio si erge su un totale di 20.000 metri quadri di cui 1.750 mq per il fabbricato salumificio, 890 mq per altri manufatti di servizio, 8.100 mq per piazzali e 9.370 per area verde.
La struttura è costituita da due piani. Il primo era riservato alla stagionatura dei salumi in genere, il secondo era solo per i prosciutti.
Sono presenti, inoltre, gli stabili che erano adibiti ad uffici e ad appartamenti per custodi, impiegati ed operai, officina e magazzini. Il salumificio era entrato in funzione a metà degli anni ’70 e cessò l’ attività nel 1987.

PUBBLICATO 15/5/2007

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