Ho letto l'intervista rilasciata dall'assessore Bonacci e sono rimasto meravigliato per le cifre che il Comune di Acri ha speso e spende per aver fatto e per mantenere il "museo Vigliaturo". Trattandosi di un "buon matematico quale è" l'assessore Bonacci, si può presupporre che non abbia "dato i numeri". Si tratta di cifre considerevoli (263 mila euro "oltre ai soldi per il funzionamento e il finanziamento delle iniziative del 2007" e quanti sono?), paragonabili a quelle spese dall'assessorato alla cultura di una grossa città. Ma a questo punto (e al di là della effettiva cifra che si spende annualmente) bisognerebbe chiedersi davvero quali siano stati i risultati e ragionare su tutta l'operazione "Museo Vigliaturo".
Mi sembra un fatto molto grave per una Amministrazione comunale dedicare il proprio unico museo ad un artista vivente e, in sostanza, far diventare questa istituzione, con i soldi pubblici, la sede di una Fondazione privata. Si fa una enorme pubblicità, con un conseguente vantaggio commerciale ed economico, a questo artista, che continua la sua attività "creativa" vendendo sempre più prodotti. Quale artista vivente può vantare di avere un museo a lui dedicato e finanziato da una pubblica amministrazione? Che io sappia nessuno.
Il figlio di Vigliaturo è il direttore artistico del museo; gran parte dello spazio espositivo è occupato dalla donazione dell'artista, che costituisce la collezione permanente. Il restante spazio del museo è invece occupato da un'esposizione "temporanea" delle altre opere dell'artista. In questo contesto è difficile che il museo diventi anche "uno spazio dedicato all'arte contemporanea", ed è più facile che rimanga soltanto "lo scrigno per le opere di Silvio Vigliaturo" e che funzioni da cassa di risonanza e da pubblicità commerciale per la sua merce.
Il Sindaco, alla conferenza stampa di presentazione del museo, disse: "credo che faremo grandi cose. Acri nei prossimi anni dovrà essere un continuo esplodere di iniziative artistiche e culturali".
È passato un anno e mezzo, ma questa esplosione di iniziative non si è ancora vista e credo che difficilmente si potrà vedere, poiché il museo è fortemente vincolato all'impostazione che gli è stata data. Diversi artisti contemporanei potrebbero avere remore a partecipare ad eventuali esposizioni in un contesto così fortemente caratterizzato. Qualunque iniziativa il museo faccia, diventa una forma di propaganda per Vigiaturo e per i suoi prodotti e questo a molti artisti contemporanei non piace.
Sarebbe ora di ragionare pubblicamente su questa iniziativa, che l'attuale Amministrazione ha ereditato dalla precedente e che acriticamente ha realizzato, sprecando una grande occasione (poteva essere fatto un vero museo d'arte contemporanea), vincolando parte del palazzo Falcone e dilapidando fondi pubblici.
Le cifre snocciolate dall'assessore Bonacci, a fronte della situazione esistente e delle esigenze, soprattutto delle fasce giovanili della città, ci confermano che anche le risorse pubbliche "investite in cultura" non producono "benefici per tutta la popolazione"