Domenica mattina, a quasi nove anni dalla nascita romana dei Comunisti Italiani, si è tenuto ad Acri nei locali del Cine-Teatro, il congresso cittadino del partito di Diliberto.
Con il coordinamento di Pasquale Levote - della segreteria provinciale - e alla presenza di un nutrito pubblico, si è dibattuto sul tema “Al lavoro per una sinistra forte ed unita”.
Dopo la relazione del segretario uscente Vincenzo Gaccione, palesemente emozionato, sono intervenuti il sindaco e diversi esponenti dei partiti dell’Unione. Incentrato sul “locale” e teso ad evidenziare manchevolezze del passato l’intervento del primo cittadino Coschignano.
"Sulla 660 – dice - in otto mesi si è fatto quello che non si era fatto in otto anni e per la Sibari-Sila il finanziamento Cipe riguarda 5 km intorno al porto di Corigliano e non assolutamente Acri".
Altra frecciatina parlando di Por, "in passato questo strumento è stato inteso per realizzare piazze e non posti di lavoro; ora riabbiamo la possibilità di programmare l’Acri del futuro". Per il leader del Prc acrese, Pettinato,"il pericolo per l’Italia è il concepimento di una nuova versione della Balena Bianca; il Pdm va in questa direzione, sebbene, non capisco come possano convivere serenamente un comunista ed un cattolico", mentre, è all’insegna dell’amarcord l’intervento del più volte sindaco Rocco, "i comunisti hanno elevato socialmente Acri", con omaggio finale al Pasolini di “Le ceneri di Gramsci”.
Contributo alla discussione da parte di Romina Crocco, neo segretario Sdi, "vitale nei partiti dare visibilità ai giovani e alle donne", di Salvatore Fabbricatore dell’Udeur, di Giuseppe Garofolo dei Ds, dell’assessore della Margherita Giuseppe Capalbo. A seguire, gli interventi dell’assessore comunale Amedeo Gabriele – ha ricordato come sta traducendo i suoi principi di comunista militante in settori quali la sanità e l’ambiente – e dell’appassionato Tonino Morrone, segretario della Federazione provinciale.
Per Morrone, "l’emergenza della Calabria è la legalità; i comunisti italiani non hanno nulla da nascondere e perciò possono tenere la testa alta". Atteso l’intervento del numero uno in calabria del partito, l’assessore regionale Michelangelo Tripodi.
Un Tripodi, che interviene a tutto tondo; dal Partito Democratico "si ispira ad un modello, quello americano, che non trova riscontro in Italia, che non ha riferimenti sociali", alla legge elettorale, "il bipolarismo cancella i sogni ed i valori di molta gente", all’orgogliosa rivendicazione dell’identità politica del Pdci "siamo leali a Prodi ed a Loiero, ma, noi siamo contro l’omologazione, contro la logica della subalternità nei confronti dei grossi partiti".
Eletto segretario, per acclamazione, il giovane ingegnere Franco Cosimo Cerenzia, detto Nuccio. Il neo segretario, viene, come da lui stesso ricordato nel discorso di insediamento, da una famiglia che ha fatto dell’impegno politico e sociale, da “sinistra”, una ragione di vita.