Venerdì sera nella sede di Piazza Principessa di Piemonte ad Acri si è riunito il Consiglio della Destra Crati. Tra le deliberazioni, la nomina del Revisore dei conti per il triennio 2007/2009 ed il cambio di timone alla Presidenza del Consiglio. Salvatore Barca infatti, ha lasciato spazio al più giovane Marco Imbrogno, consigliere comunale a Rose.
Cambio, che non muta gli equilibri fra i partiti essendo entrambi di Rifondazione comunista. Il dibattito è andato oltre l'aspetto formale quando si è discusso il punto all'ordine del giorno più atteso, ovvero, la nomina ad assessore - il nono della Destra crati - di Tonino Morrone, consigliere Comunale acrese e segretario provinciale del Pdci. Una scelta fortemente voluta dal presidente per dare rappresentanza in giunta a tutte le forze della maggioranza, a testimonianza dell'equilibrio fra i partiti di centrosinistra.
Velleitario il tentativo del dissidente Ds, Francesco Panebianco di far passare l'allargamento della giunta come illegittimo e in antitesi al principio di economicità.
A Panebianco rispondono, Testo unico sugli Enti locali alla mano, l'assessore Manes, "la legge dice che gli assessori devono essere non più di un terzo dei componenti del consiglio e rientriamo pienamente entro tale limite"e il capogruppo della quercia Baffa, "le cifre sono chiare e mostrano che abbiamo limitato le spese rispetto agli anni passati".
Tonino Morrone, è il quarto assessore acrese della Comunità Montana, in aggiunta a Pino Capalbo, Walter Manes e Pietro Pettinato e contribuisce a configurare una Destra Crati più che mai Acricentrica. Felicitazioni da parte del presidente dell'ente montano, Gennaro Nicoletti, per il quale, "Morrone è uomo con un bagaglio politico non indifferente, il cui contributo gioverà all'azione dell'esecutivo".
Tonino Morrone, classe 1950, da quasi trentenni è protagonista della vita politica acrese, caratterizzandosi, e ne va fiero, per coerenza politica ed onestà intellettuale.
Consigliere comunale dal 1978 ad oggi - solo nel periodo 94-98 non ha avuto incarichi popolari o di giunta - sempre con in tasca l'Unità e nella testa Berlinguer, senza mai tentazioni, tanto in voga di questi tempi, di inseguire poltrone e rinnegare ideali. E' stato assessore alla sanità negli anni '80, consigliere provinciale dal 1998 al 2002; segretario provinciale dei Comunisti Italiani dal 2005 sino a divenir uno degli uomini di punta calabresi di Michelangelo Tripodi.
"Per il Pdci - dice - questa mia nomina è importante per far valere ancora di più le ragioni del popolo, ma - continua - essendo il quarto acrese in giunta, rappresenta un chiaro segnale di quanto la sinistra locale negli ultimi anni abbia acquisito un forte potere contrattuale, una valenza che non aveva mai avuto".