Piazza Purgatorio continua a far discutere.
Noto con piacere che molti, soprattutto a Sinistra, riscoprono l’esistenza del rapporto tra uomo e la natura secondo un senso dimenticato, quello del rispetto dovuto dal primo verso la seconda.
Ciò che sorprende in alcune prese di posizione come quella del prof. Vincenzo Rizzuto è la mancanza di una sostanziosa rielaborazione critica e soprattutto autocritica da parte di certa sinistra, quantomeno di quella parte che non aveva negato totalmente la formazione culturale marxista.
Furono Darwin e Marx-Engels a trovare il centro della questione uomo-natura e, chiudendo la porta a determinismo, meccanicismo, necessarismo, a offrire la possibilità di porsi in modo nuovo davanti alla storia del mondo.
Nel leggere quanto scritto dal prof. Rizzuto, non nascondo che la prima reazione, fisica e psicologica insieme, è stato un senso profondo di orripilazione.
Il prof. Rizzuto si ricorda oggi della copertura del Calamo e richiama alla mente dei giovani e meno giovani la bellezza ancestrale del fiume aperto.
Non è tutto: riscoprendo il concetto biblico dell’Antico Testamento- secondo il quale le colpe dei padri debbano ricadere sui figli – chiede conto oggi di quello scempio non ai suoi vecchi compagni di partito ma agli attuali amministratori.
A questo punto una domanda è d’obbligo: dov’era il prof. Rizzuto nella seconda metà degli anni settanta, quando veniva progettato e realizzato quello scempio?
Per quel poco- o tanto- che la mia mente (vetusta) mi permette di ripescare non ricordo barricate erette da colui che, ai tempi, era un autorevole esponente di Democrazia Proletaria.
Tutto ciò che ricordo legato al suo nome in quegli anni è qualche tenero indovinello proposto sui muri.
Rammento, ancora, una guerra personale, tutta a Sinistra, per la conquista di spazi e visibilità, che ha portato alcuni a fuoriuscire dal P.C.I. aderendo, poi, a formazioni che oggi chiameremmo della Sinistra radicale.
Malignando potremmo pensare che il prof. Rizzuto ha creduto di levarsi qualche fastidioso sassolino utilizzando come “calzascarpe” l’attuale classe dirigente comunale, che nulla ha avuto a che fare con quelle scelte.
Il massimo dell’orripilazione, non disgiunto da una sorta di reazione orticarioide mi sovviene quando il professore esprime il suo sdegno contro quanto previsto dai PRU per Piazza Purgatorio.
Egregio Prof. Rizzuto mi lasci dire che è molto comodo sdegnarsi dopo che l’Autorità di bacino ha ritenuto non idonei i PRU, ridefinendo i cosiddetti Punti di Attenzione. Forse, per prevenire reazioni di gente sospettosa come me, sarebbe stato più giusto far sentire la sua vibrante protesta e il suo “diniego” qualche anno fa. Sdegnarsi oggi – non me ne voglia - è un po’ sospetto.
Non si stizzirà il professore se anch’io mi permetto di scomodare Pasolini ricordando un passo di un suo famoso “scritto corsaro”: “ …..primo dovere di un intellettuale è quello di esercitare prima di tutto e senza cedimenti un esame critico dei fatti”.
Per finire una noterella sul “comitato per la tutela della Piazza”. Si pretendono meriti, primogeniture, attaccando sdegnati i giornalisti locali - rei di non averli considerati – dimenticando, però, un dato elementare: nel 2001 fu la giunta Tenuta che chiese ed ottenne un Punto di Attenzione. Forse i nostri “eroi” scontano l’effetto di portentosi fiori di loto, che hanno reso le loro menti monche del recente passato.