Questo il monito dei Comunisti Italiani calabresi formalizzato con un emendamento inserito nelle Linnee di indirizzo regionali in materia sanitaria.
Per Tonino Morrone, segretario Pdci per la provincia di Cosenza, "occorre una presa di posizione netta da parte di tutte le forze dell'Unione affinché i presidi ospedalieri cosiddetti "montani" vengano tutelati integralmente e venga riconosciuto loro il ruolo fondamentale per i territori di riferimento".
"In Calabria - continua Morrone - ogni volta che si parla di riorganizzazione della sanità, c'è chi punta il dito contro realtà ospedaliere quali Acri, San Giovanni, Oppido Marmetina, Serra San Bruno, Soveria Mannelli, senza tenere conto che soddisfano i bisogni di aree periferiche con caratteristiche orografiche e demografiche tali da necessitare il potenziamento dei nosocomi e non il loro declassamento. Il Pdci, come testimonia l'emendamento presentato, sarà intransigente su tale questione Sopprimere reparti esistenti o togliere autonomia ai servizi di emergenza, significherebbe mortificare la sanità regionale, già lapidata a livello nazionale da una campagna mediatica che evidenzia solo gli incresciosi episodi negativi, senza mai una parola per il personale medico e paramedico, che, con professionalità e passione, svolge quotidianamente la propria missione sopperendo anche a manchevolezze strutturali".
Delle questioni sanitarie calabresi, si è parlato nell'incontro tra il Pdci e l'assessore regionale alla sanità, Doris Lo Moro, tenutosi giovedì 8 Febbraio a Catanzaro. Al faccia a faccia, ha preso parte, oltre che lo stesso Morrone, Enzo Infantino, segretario provinciale di Reggio Calabria e Michelangelo Tripodi, uomo guida del partito e assessore regionale all'urbanistica.
Per il consigliere comunale Morrone - particolarmente interessato al presidio ospedaliero acrese - "è stato un incontro costruttivo quello con l'assessore alla sanità, che, si è detto in linea con l'emendamento del nostro partito, evidenziando l'importanza della concertazione con tutti gli attori sociali del territorio".
"Per ciò che concerne un ospedale come quello acrese - dice ancora Morrone - parlano i dati; numeri che sono sinonimi di efficacia, efficienza ed economicità; numeri che mostrano come il nostro ospedale sia un punto di riferimento che deve essere valorizzato sempre di più".
Ed eccoli alcuni dati enumerati dal consigliere comunale.
"Un bacino d'utenza di 60 mila abitanti; 84 posti letti per ricoveri acuti, day hospital e day surgery; 16 posti rene per la dialisi e 9 posti nido; Pronto Soccorso autonomo che nel 2006 ha effettuato 10 mila e 700 prestazioni".
Ed ancora. "Nel 2006, il 70% di utilizzo dei posti letto; 4054 ricoveri di cui l'11% per utenti residenti al di fuori dell'A.S. n. 4: dato questo che rappresenta un buon indice di attrazione. Prestazioni ambulatoriali ad alta specializzazione che non vengono erogate da nessuna struttura privata nel territorio di riferimento; costante attività di prevenzione( Amniocentesi, PAP test, ecc.. )".
Palese la soddisfazione di Amedeo Gabriele, assessore alla sanità di Acri del Pdci, che è stato - giovandosi delle sue competenze di medico - fra i redattori dell'emendamento regionale sugli ospedali di montagna.