Quando la coalizione di maggioranza dopo un inquietante anno di fermo assoluto amministrativo, inizia a pescare nel torbido per risollevare la sua opinione pubblica allora c’è odore di aria fritta in giro…
E non ci meravigliamo se qualcuno sottobanco parla di un probabile cambio di casacca se la situazione non cambia!
Perché non è più possibile andare avanti cosi!
Sia esponenti regionali di centrodestra che di centrosinistra, sia un esponente nazionale quale il Sen. Trematerra, gridano “Allarme” e sollecitano l’amministrazione comunale di Acri a smetterla di fare gli azzeccagarbugli e a sbloccare i lavori pubblici per come progettati se non si vogliono avere ripercussioni sui milioni di euro di finanziamenti avuti con la precedente Giunta di centrodestra.
Bisogna riflettere e fare la cosa giusta per Acri, non servono i proclami elettorali di sinistra per riscaldare il cuore degli elettori quando i nostri amministratori sono rimasti bloccati nei gironi danteschi del Purgatorio.
Nell’ultimo Consiglio Comunale, la maggioranza di centrosinistra come per sua consuetudine deve correre ai ripari dei suoi errori grossolani ed evidenti integrando in extremis i punti all’ordine del giorno per modificare il Bilancio di Previsione e udite udite il Piano Triennale delle Opere Pubbliche Annualità 2006 perché la zona P.I.P. con i finanziamenti della 488 alle porte nei prossimi mesi non era stata minimamente considerata!
In sostanza, in maniera scandalosa, per la maggioranza di centrosinistra lo sviluppo economico acrese nel campo artigianale e industriale e il lavoro non erano in agenda nei prossimi tre anni!
Quando la Regione Calabria con un atto dei Lavori Pubblici ha dato parere favorevole alla zona P.I.P in località Chianette nel febbraio del 2005 e da marzo dello stesso anno una volta approvato dalla commissione urbanistica durante la precedente amministrazione è rimasta là negli archivi comunali a dormire fino ad oggi!
Si ignorano gli adempimenti basilari perché si è distratti dalla gestione poco oculata e litigiosa della cosa pubblica e si pensa a tamponare agli errori e non si ha il tempo per programmare e governare.
L’ultimo esempio lo riporta il BUR Calabria il Supplemento straordinario n. 4 al n. 8 del 29 aprile 2006 dove il Comune di Acri viene “RICHIAMATO” a regolamentare la documentazione relativa al CST (E-Governament), dove risulta che su 108 comuni della provincia di Cosenza ACRI insieme ad altri tre comuni NON HA PRESENTATO NESSSUNA DOCUMENTAZIONE nemmeno una semplice lettera del Sindaco per l’adesione al progetto. E pertanto sempre di fretta è stata sottoposta al Consiglio uno schema di convenzione sul quale nessuno ha saputo dare delucidazioni a riguardo alla minoranza ma si pretendeva allo stesso tempo in modo arrogante la fiducia al buio!
Per non citare il Regolamento per l’istituzione dei corsi di Formazione Professionali approvato a suo tempo dalla sola maggioranza pieno di errori e di contraddizioni, per cui deve essere riportato in Consiglio dopo una seria e valida revisione.
L’unica nota positiva del Consiglio è stata l’adozione Piano per gli Insediamenti Produttivi (P.I.P.) per come stabilito dalla scorsa Giunta Tenuta in località Chianette con relativo Regolamento e schema di convenzione per le concessioni del diritto di superficie delle aree, e la variazione di bilancio per incassare la somma di ottantamila euro per il Museo di Arte Contemporanea Silvio Vigliaturo per gentile interessamento del Sen. Gino Trematerra sempre sensibile ad Acri e ai suoi progressi culturali.

Alessandro Feraco
Dirigente Portavoce UDC ACRI