Festa in piazza per i Comunisti Italiani. Nella centrale Piazza Sprovieri, il partito di Diliberto - il cui referente acrese è il segretario provinciale Tonino Morrone - ha ringraziato gli acresi del consenso dato alle ultime politiche, dove ha ottenuto quasi 1600 voti.
Consenso che, unito a quello ottenuto dal partito in tutta la regione, ha permesso di dirottare a Montecitorio Fernando Pignataro, assente dalla serata per motivi di salute.
Panini e cùllurilli per tutti - uniti all'immancabile vino rosso sorseggiato sulle note di Contessa - a far da chiosa agli interventi dello stesso Morrone, del segretario della Sezione di Serra Pedace Massimilla, del segretario locale Gaccione, dell'assessore acrese Gabriele e dell'assessore regionale, nonché segretario regionale del Pdci, Michelangelo Tripodi.
Presenti anche Rocco, ex primo cittadino, e l'attuale sindaco Coschignano. Per Morrone, "il Pdci è in forte crescita perché la gente ha capito che i valori che contraddistinguono il partito sono veri e concreti"; Gabriele, da assessore ai servizi sociali, auspica un "welfare state potenziato, in grado di fornire risposte anche a coloro che si ritrovano ai margini del mercato del lavoro".
Tripodi, sottolinea la "necessità dell'Unione di avere al suo interno più sinistra"e l'atteggiamento culturale del Pdci di "essere attento allo sviluppo dei territori e ai problemi della quotidianità esimendosi dalla corsa alle poltrone".
Il segretario regionale ricorda le battaglie pacifiste dei Comunisti Italiani, "i fatti di questa settimana devono accelerare il ritiro delle nostre truppe dalle zone di guerra", il fermo no alla legge 30 e alla riforma Moratti. Dall'intervento di Tripodi, esce fuori un partito, che - per dirla alla Moretti e non alla Moratti - sappia dire "cose di sinistra", ma che soprattutto sappia realizzarle, persuadendo l'intero centrosinistra sull'importanza che esse rivestono.