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Bilancio sociale.

Maurizio Garotti
Foto © Acri In Rete
Appurato che le domande che partono da questo sito non ricevono una pubblica risposta da parte dell'Amministrazione Comunale (mi riferisco all'articolo "delibera di giunta Comunale n. 85"), ma danno comunque vita a delle piacevoli conversazioni con gli amministratori, voglio qui permettermi di fare non più domande, bensì un invito pubblico sia al Sindaco di Acri, sia all'Assessore ai Servizi Sociali; l'invito è quello di programmare e redigere un Bilancio Sociale.
Che cosa è mai, mi direte!?
Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti dà di Bilancio Sociale una definizione alquanto chiara e a memoria la riporto:
Il Bilancio Sociale è un documento che contiene informazioni quantitative, qualitative e monetarie raccolte su schemi e procedure coerenti con lo scopo di analizzare le informazioni, per stabilire obiettivi connessi ai valori etici che caratterizzano l'aziend
a".
Questo ciò che esso è tecnicamente, con l'aggiunta che fare un Bilancio Sociale è fondamentale per rendicontare e comunicare le attività svolte e i risultati ottenuti, analizzandoli e valutandoli in riferimento agli obiettivi che ci si era posti di raggiungere.
Sarebbe opportuno che l'Amministrazione Comunale si dotasse di un tale strumento, perché è provato dai fatti che l'Ufficio dei Servizi Sociali sotto l'amministrazione Tenuta era a dir poco inefficiente e tutte le volte che ne parlavamo da questo sito gli amministratori di allora ci ignoravano (quando non si sa cosa rispondere!!!); ma, purtroppo, altrettanto palese è che oggi sotto un'amministrazione di sinistra che dovrebbe avere il Sociale (le classi deboli) al centro della sua attività di governo, ci ritroviamo con amministratori che non solo continuano ad ignorarci (non sanno cosa replicare!!!) e non ci riconoscono come sito internet di informazione (direi pure laboratorio di idee politiche!), ma perseguono ancora di più l'inefficienza attraverso un lavoro di facciata che li porta, ad ogni uscita pubblica, ad elencare le belle cose che hanno fatto in pochi mesi di governo, senza tenere in conto il valore sociale di queste loro scelte. Mi riferisco a:
  • il servizio SOS ANZIANI messo su per l'estate scorsa (in inverno gli anziani vanno in letargo?)
  • il progetto per l'acquisto e la messa in opera su Acri di un po' di defibrillatori (come?)
  • le recenti scelte in materia di Servizio Civile (cose dell'altro mondo!)

Sui suddetti importanti settori di intervento sociale, Sindaco e Assessore sembra che agiscano con la forte voglia di fare, ma senza un ventaglio di obiettivi da raggiungere, senza un progetto sociale.

Ecco perché si rende necessario redigere un Bilancio Sociale, ed è opportuno qui fare notare al nostro Primo Cittadino che tale tipo di Bilancio, come del resto il classico Bilancio Contabile (Lei, Prof. Cioschignano, ci insegna!), deve rispondere ad alcuni principi tra cui la VERIDICITA' (cioè rispecchiare i veri valori), la CHIAREZZA e la PUBBLICITA'e rendendolo pubblico si centrerebbero anche quei fini propagandistici che, comprensibilmente, i politici cercano sempre di cogliere, ma deve anche indicare e contenere altri parametri quali VISIONE, MISSIONE e VALORI.
Questi tre ultimi parametri costituiscono il paradigma etico di un Bilancio Sociale e mentre sono innati e marcati in enti che si occupano solo ed esclusivamente di attività sociale come, ad esempio, una Pubblica Assistenza o una Cooperativa Sociale, sono meno evidenti in un ente pubblico quale il Comune che, invece, ha molti settori di attività ma, in ogni caso, sono parametri etici che quel particolare settore (leggasi Ufficio dei Servizi Sociali) e le persone che lo guidano e ci lavorano devono congenitamente avere.
Perché l'etica o condotta morale dell'uomo che dir si voglia, non può essere dettata da Codici che si approvano in Consiglio Comunale, ma è una disposizione interiore, e per quanto riguarda il Governo dell'Ente Pubblico Comune più che di codice etico si deve parlare di eticità, intendendo con ciò tutti quei valori morali (propri anche di istituzioni quali Famiglia, Stato e Società Civile) che non possono essere dettati dalla Legge, ma sono effettivamente realizzati nella STORIA (Gentile consigliere Walter Manes, Storia con la S maiuscola, ne parlava Hegel, non io!!!) e che fanno e devono essere parte dell'Istituzione chiunque ne sia il governante.

Estremamente importante per un Bilancio Sociale è rispondere alle aspettative degli STAKEHOLDER (i portatori di interesse) che nel caso di Acri sono (principalmente ma non gli unici) i cittadini che usufruiscono dei servizi e le associazioni che sul territorio conoscono e sanno di sociale tanto, ma proprio tanto, vivendolo ogni santo giorno in attività di volontariato. Altresì, esso una volta redatto nei modi e nei termini prescritti, potrà chiarire in modo definitivo dove l'organigramma dei servizi sociali del Comune (e mi sa che in quell'ufficio c'è tanto da chiarire, vedasi l'articolo "una scelta irresponsabile") si intoppa e, quindi, definirne meglio l'assetto dei processi organizzativi e favorire la comunicazione dell'Ente con chi si occupa sul territorio di Sociale.
Cosa importante, dato che il Sociale è rimasta attività di cui sia a destra che a sinistra ci si è occupati in modo non adeguato, redigere un Bilancio Sociale (fatto seriamente però!?) potrebbe essere l'unico modo per far capire che così come stanno le cose non si può proprio andare avanti, che è necessario correggere la rotta della nave perché, evidentemente, chi la guida e chi traccia l'itinerario forse comunicano male o parlano una lingua diversa e il rischio è quello di centrare un iceberg, colando a picco con tutti i passeggeri.

Riassumendo:
comunicare tra i diversi livelli di operatori sociali presenti sul territorio è necessario, elaborare un Bilancio Sociale può aiutare a farlo, se non lo si fa si rischia una situazione di non ritorno, in cui la cittadinanza attiva non sosterrà più economicamente e strutturalmente il peso di dover sopperire alle inefficienze istituzionali e chiuderà i battenti e non ci saranno Bilanci Partecipati e belle parole che potranno evitarlo.
A voi la palla Sigg. Politici, più che della vostra rielezione ne va l'universalità dell'accesso da parte dei cittadini ai diritti riconosciuti dalla Costituzione e dalla Legge; le vostre scelte di oggi devono contemplare un'adeguata politica sociale, che riporti la persona e i suoi diritti al centro dell'azione del Comune.


PUBBLICATO 1/5/2006

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