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Ricordo per Susy… Sorrido di Dio.

Luigi Chimento
Foto © Acri In Rete
L'Unical e la facoltà di farmacia con il sogno di diventare una ricercatrice per dare il suo contributo alla lotta della scienza contro i mali incurabili. E sarebbe riuscita; perché eccelleva negli studi, ma anche perché era motivata da una forza interiore che le faceva avvertire le ingiustizie, i soprusi, i paradossi di un'opulenza che si lascia alle spalle frange di povertà e sofferenza che finiscono per cadere nel dimenticatoio. L'altro suo sogno era quello di fare la missionaria in Africa per portare sostentamento ai bambini.
Alla mamma, diceva sempre che non bastava commuoversi davanti alle immagini strazianti della miseria africana, che bisognava fare qualcosa di concreto. E non sarebbero state parole vane se una grave forma di leucemia non l'avesse portata via a 22 anni. La storia di questa ragazza solare commosse Acri e tutti i coloro che l'ha incontrarono durante il periodo di malattia. Una degenza di quattro mesi al reparto di ematologia del Pugliese di Catanzaro: giorni di lotta e di speranza contro il male che si era impossessato del suo corpo. Il sorriso sempre in bella vista, una forza d'animo e un'energia che sconvolse l'equipe medica che la seguiva. "Era lei - racconta la madre - che dava coraggio a tutti noi; entravamo nella stanza con gli occhi lucidi ed uscivamo sorridenti, sollevati. Susy era questa: piena di amore e di forza".
E la sua forza, la sua lucidità rispetto ad un vortice scuro che la stava portando via, veniva dalla Fede, dal suo profondo legame con Dio, che aveva sempre manifestato partecipando alle attività della parrocchia di San Domenico e conducendo un'esistenza improntata all'Amore evangelico.
"Dio è amore", aveva scritto spesso nel suo Diario - quel Deus Caritas Est, titolo della prima enciclica di Benedetto XVI - e, ricorda la madre, nei momenti di maggiore strazio durante la malattia, si rivolgeva al Crocefisso, dicendo "se questi miei dolori possono servire a salvare tanti peccatori, sia fatta la tua volontà".
Era perfettamente cosciente di quello che accadeva, radunava in ogni istante le sue forze per gridare no alla malattia, ma allo stesso tempo si poneva nelle mani del Signore. Nel giorno della prima comunione, Susy scrisse "...presto io e te nella Comunione ci incontreremo e insieme una gran festa faremo".
Come se già sapesse che Dio non avrebbe tardato a chiamarla al suo fianco. Durante il periodo a Catanzaro, Susy pregava - sembra non lasciasse quasi mai il rosario - da sola e con il cappellano dell'ospedale; lo stesso cappellano che dirà "Susy sorriso di Dio", perché - scriverà Padre Pitari - "…con i suoi 22 anni Susy già aveva compiuto la missione che il Padre gli aveva affidato: la freschezza e la limpidezza della sua fede, che si traduceva in un sorriso sorprendente per tutti, diceva, con un linguaggio da tutti compreso,che Dio è Amore, che ogni vita è luogo e segno di Dio Amore. Il sorriso di Susy è stato dunque, IL SORRISO DI DIO. Grazie Susy".
Susy aveva sempre amato scrivere, e in quei momenti ha lasciato indelebilmente traccia della sua anima durante il calvario. Frammenti delle sue emozioni, che hanno lasciato il segno anche in molti che non l'avevano mai conosciuta direttamente. "Dopo giorni di speranza, giorni di paura, giorni di pace, giorni di angoscia, giorni di luce, giorni di buio, la malattia è tornata.....e io ho paura! Se prima era tutto chiaro, tutto aveva un senso e ciò alimentava la mia fiducia, ora non ho più certezze che consolano la mia anima, è tutto avvolto da tenebre e da nebbia, è tutto così difficile.... Ma ce la farò anche questa volta, anche questa volta combatterò con tutte le mie forze... E' solo che prima devo ritrovarle! Mi sembra di annegare e non vedere più alcun raggio di sole. Il mio cuore è triste,la mia mente vuota, i miei occhi spenti. SHALL I GO FOR A SMILE !".
Così scriveva il 12 giugno del 2004, quando la malattia ritornò prepotente dopo un periodo di tregua. Queste, invece, le parole del 14 di giugno, pochi giorni prima che entrasse in coma: "forse la meta non è la vita in se, ma è la forza della vita che senti nella tua anima anche quando di fronte a te c'è la morte, la capacità di credere di far parte di un qualcosa ancora più grande e bello, che nessuna malattia o nessuna sofferenza possa mai cancellare…". Verrà a mancare la sera del 21 giugno del 2004.
I suoi genitori e i suoi amici hanno pensato che il regalo più bello fosse costituire un'associazione che aiutasse i più bisognosi. E così ad Agosto 2004 è nata "Susy sorriso di Dio", per far si che il sogno in cui credeva Susy diventasse realtà. Durante il funerale i suoi amici hanno raccolto fondi tra la folla e con quei soldi è stata costruita una chiesa in Uganda. Altri fondi - raccolti tramite la vendita di diversi oggetti realizzati con la tecnica del decoupage - sono serviti per comprare biciclette per padri missionari africani. L'associazione si è anche dotata di un auto che servirà per la deambulazione di leucemici, impossibilitati a raggiungere le strutture sanitarie con mezzi propri. Molte altre informazioni per conoscere l'associazione si possono conoscere sul sito dedicato a Susy, www.susysorrisodidio.it .

PUBBLICATO 29/4/2006

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